L’abbazia di San Savino, nota come “Badia”, si trova in una splendida posizione panoramica tra l’argine del fiume Arno e la via Tosco-romagnola, in località Montione appena all’interno del comune di Cascina.
Il monastero di San Savino fu fondato nel 780 in un luogo diverso da quello odierno (sulla riva opposta dell’Arno e più a nord, tra Calci e Caprona), dove fu distrutto da un’inondazione nel 1122. La sua ricostruzione avvenne in due fasi successive nel corso del XII secolo, scegliendo la posizione attuale. Il monastero originario era stato costruito grazie alla donazione di tre fratelli di origine longobarda, Gumberto, Ildiberto e Gumbardo, che lasciarono al Monastero le loro terre e beni immobili, dislocati nelle diocesi di Pisa, Firenze e Lucca. Gumberto fu il primo abate e la regola adottata fu inizialmente quella benedettina, poi quella camaldolese. Nel corso dei secoli il nuovo monastero diventò ricco : il suo vasto patrimonio fondiario,e l’opulenza, insieme alla posizione strategica (sulla strada che collegava Firenze e Pisa), rese però l’insediamento facile preda di saccheggi e razzie (e per questo motivo fu fortificato). Proprio nel territorio di San Savino fu combattuta la famosa battaglia di Cascina, nella quale nel 1364 i pisani furono duramente sconfitti dai fiorentini. Ormai decaduta, durante il dominio dei Medici l’abbazia fu assegnata all’Ordine di Santo Stefano e alla fine del 1700 tutto il complesso fu acquistato da una ricca famiglia della zona.
L’ampio complesso fortificato, uno dei monumenti di Pisa e località limitrofe più suggestivi e allo stesso tempo più ignorati, si articola su due piani: un piano terra che ospitava i locali di servizio (magazzini, cantine e stalle) e un piano superiore dove vivevano i monaci. L’intero borgo è adibito ancora oggi a fattoria e abitazioni. Molto suggestivo è l’ingresso al monastero: un ampio arco a tutto sesto introduce alla ripida scalinata con volta a botte e a crociera, che conduce all’intimo sagrato, davanti alla chiesa.
La chiesa, in esemplare stile romanico, è costruita con blocchi di calcare del Monte Pisano e presenta la tipica struttura monastica a croce latina con navata unica, volte a crociera (del secolo XII), abside semicircolare e soffitto a capanna. L’edificio ha un forte slancio verticale, accentuato dalla decorazione ad archetti e lesene della facciata e della parte absidale.
Tra le testimonianze più interessanti si trovano l’acquasantiera in marmo e alabastro ricavata da un cippo funerario etrusco, decorata con fregio nella parte superiore, e alcune antiche iscrizioni sui muri esterni. Sulla parete destra del sagrato è posta l’iscrizione relativa alla fondazione del chiostro (XIII° secolo) e su alcuni conci del muro esterno si trovano un’iscrizione funeraria dell’Abate Guido (XII° secolo) e una lapide funeraria in marmo bianco dell’Abate Martino e del Conte Tancredi, quest’ultimo forse identificabile con un Gherardesca morto prima del 1170.
Addossato al braccio nord del transetto sorge un massiccio campanile rettangolare, la cui sommità venne distrutta nel 1944 dall’esercito tedesco in ritirata, per non lasciare punti di avvistamento. Il campanile è stato ricostruito in tempi recenti. Tra la chiesa e le abitazioni si trova ancora la cisterna del 1280, intorno alla quale si svolgeva la vita monastica. La cisterna era circondata dall’antico chiostro o “hortus conclusus”, sul quale si affacciavano tutti gli ambienti della vita monastica (celle, dormitori, cucina, refettorio, biblioteca, foresteria). Durante i secoli XVIII e XIX l’antico hortus fu in gran parte modificato per ricavarne un piazzale in selciato e nuove abitazioni.
Dopo un periodo di degrado e parziali cedimenti strutturali, è iniziato un graduale recupero dell’affascinate complesso, su iniziativa di privati, seppure con qualche difficoltà (come la recente controversia con il Comune di Cascina, per la discussa ristrutturazione e destinazione abitativa di un corpo adiacente alla Chiesa).
Il complesso della Badia San Savino è di proprietà privata ad eccezione della chiesa, di proprietà demaniale. L’accesso è libero e la chiesa rimane di solito aperta tutti i giorni, dal mattino a fine pomeriggio. La messa viene celebrata le domeniche alle ore 8:00 e alle ore 11:00, nei giorni feriali alle ore 17 (con l’ora solare) o alle ore 18:00 (con l’ora legale).
Per Informazioni
Don Alberto Armellin (tel. 050 772645)
All’interno della chiesa sono presenti pannelli e documenti illustrativi sulla storia del complesso.
Badia di San Savino
Via Vecchia Fiorentina 256, Cascina (PI)