La presenza umana nella val di Cecina è confermata dal ciottolo di calcare con inciso un bisonte (risalente all’età del rame) proveniente dalla necropoli preistorica di Lustignano testimonianza anche di misteriosi riti funerari. Come accennato il museo espone numerosi reperti etruschi. Oltre ad armi e oggetti (come rasoi) l’attrazione principale è costituita dalla stele raffigurante un guerriero o sacerdote armato di machaira (un lungo coltello utilizzato come arma o strumento sacrificale). Imponente e monumentale la stele domina la sala numero 2 del museo.
I reperti romani più rilevanti sono nella sala 4: una graziosa statuetta (“Il Giove silvano“) e la stele con iscrizione del cavaliere romano Marius Montanus.
Una sala video, informazioni sulla stora della Rocca Sillana e sul complesso sacro-termale etruscoromano rinvenuto in località Bagno (presso Sasso Pisano) completano il museo.
Da ottobre fino a maggio Palazzo Ricci è visitabile gratuitamente solo su prenotazione. Sono previste aperture straordinarie per le vacanze natalizia. L’orario di visita “normale” e giornaliero riprenderà da maggio a settembre.
Foto pubblicate per gentile concessione dek Museo Guerrieri e artigiani di Palazzo Ricci
Per informazioni e prenotazioni
Museo Guerrieri e artigiani Palazzo Ricci (via Roncalli Pomarance)
tel. 335/1278691 (dalle 10:00 alle ore 18:00)
e-mail: [email protected]
Uscendo da Montecastelli, prendendo la strada che porta a Castelnuovo Val di Cecina ci si imbatte in una delle più suggestive testimonianze degli insediamenti umani in Val di Cecina: il piccolo ipogeo etrusco, chiamato “Buca delle Fate“, che risale al VI secolo a.C. Si tratta di una cavità, scavata nel masso calcareo, a pianta quadrangolare e sorretta al centro da un pilastro. Ai lati della stanza si diramano i cunicoli che conducono a piccoli ambienti tombali: giacigli che accoglievono i corpi dei defunti. La tomba, priva oggi di qualsiasi arredo molto probabilmente già depredata nei tempi antichi, è stata utilizzata anche in epoche successive, come attesta la fitta simbologia paleocristiana scolpita sulle pareti e sul pilastro centrale. La Buca delle Fate costituì infatti un rifugio per i fedeli al tempo delle persecuzioni cristiane e ariane effettuate in epoca romana.
Buca delle Fate – (Uscendo da Montecastelli in direzione di Castelnuovo Val di Cecina).
Accesso gratuito (dall’alba al tramonto).
]]>Il Museo della Civiltà Contadina di Montecastelli pisano è nato nel 1985 con l’obiettivo di documentare le attività agricole e artigianali della Val di Cecina attraverso gli oggetti donati dagli abitanti del paese.
La collezione di attrezzi da lavoro si compone di strumenti, risalenti al XIX e alla prima metà del XX secolo, utilizzati, dai mezzadri a cavallo del secolo scorso, per il lavoro agricolo, per l’attività boschiva, la tessitura e il lavoro artigianale.
Sono così esposti attrezzi da falegname, ciabattino, maniscalco, sellaio, stampi per la produzione di tegole e mattoni, bilance, stai e strumenti (forche, badili, falci, roncole, vanghe).
L’entrata al Museo della Civiltà Contadina è libera e il percorso espositivo si articola su tre stanze nelle quali sono esposti tutti gli utensili utilizzati. Il museo è a ingresso libero ed è aperto tutti i martedì dalle 16:30 alle 18:30.
Foto pubblicate per gentile concessione del Comune di Castelnuovo Val di Cecina
Museo della Civiltà Contadina
via Borgo Montecastelli Pisano, Castelnuovo Val di Cecina
Tel.0588/28843
Web http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/MuseoCiviltaContadinaMontecastelliPisano.html
Accesso disabili: Parziale
Ingresso tutti i martedì dalle 16:30 alle 18:30.
Accesso gratuito
Questo comprende varie aree: oltre alla miniera vera e propria, il Pozzo Alfredo, la Diga e l’Oratorio santa Barbara.
Nella miniera, che nel XIX secolo divenne la più grande miniera di rame europea, lavorarono minatori (oltre 200 nell’era di massima espansione del “sito”) spesso impiegati in condizioni brutali oltre a minori sopra i dodici anni “arruolati” per la lavorazione “esterna” del materiale estratto. Si può ancora visitare lo stabile, distante circa un chilometro dall’abitato di Montecatini, che consente l’ingresso alla miniera. Al piano terra dell’edificio è stata allestita un’esposizione dedicata all’attività estrattiva ed alle gallerie scavate nel corso degli anni. Dallo stabile si entra poi nelle gallerie originali ottocentesche sorrette da diversi tipi di strutture ancora intatte. Il museo permette poi di visitare il Pozzo Alfredo, un gigantesco complesso contenente il pozzo di estrazione del rame e il macchinario di eduzione. La visita poi prosegue alla Diga, battezzata il Muraglione, una struttura gigantesca concepita per le necessità idriche della miniera ma mai entrata in funzione, e al settecentesco Santuario di Santa Barbara patrona dei minatori.
Le sale tematiche del Centro di Documentazione, allestito Presso il trecentesco Palazzo Pretorio di Montecatini, offrono inoltre uno spaccato sulle risorse del sottosuolo di Montecatini, alcune delle quali sono state sfruttate fin dall’epoca etrusca: rame, salgemma, alabastro, calcedonio, lignite e le sorgenti sulfuree.
Dal 1 giugno a l 10 settembre 2011 il Museo delle Miniere è visitabile ogni giorno dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00, mentre il Centro di Documentazione è aperto la domenica (dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00).
Il museo è visitabile tramite visite guidate disponibili in varie modalità:
Visita guidata all’area mineraria e ingresso al Centro di Documentazione (durata circa 45 minuti) con partenza all’inizio di ogni ora dall’ingresso della miniera:
Biglietto intero 5 euro (ridotto 3 euro)
Visita all’area mineraria, al centro di documentazione e al bordo medievale di Montecatini (durata circa 3 ore, minimo 8 partecipanti):
Biglietto 8 euro
In miniera a lume di lanterna (durata 100 minuti) visita notturna del complesso Minerario con partenze all’ingresso della miniera
Biglietto 6 euro
Tutti i venerdì di luglio è abbinata alla visita “in miniera a lume di lanterna” la cena presso il ristorante La Miniera. (Prenotazione obbligatoria entro le 19:00 del giovedì, 25 euro per adulti e 15 euro per bambini da 5 a 12 anni).
Foto pubblicate per gentile concessione del museo delle miniere.
Per informazioni
Museo delle Miniere
P.zza Garibaldi, 1 56040
Montecatini Val di Cecina (PISA)
Tel. +393478718870 – +393498863567
e-mail [email protected]
web www.museodelleminiere.it
Una passeggiata in uno scenario surreale. Un’escursione tra piccoli geyser. Un itinerario nella terra del fuoco. È questo quello che attende coloro che visitano il Parco delle Fumarole di Sasso Pisano (in località Lagoni del Sasso).
Si tratta di una zona interessata da innumerevoli fenomeni geotermici che presenta un paesaggio brullo, panorami selvaggi e suggestivi e dove la vegetazione ha ceduto il passo a getti di vapore, pozze gorgoglianti, sorgenti d’acqua caldissima e rocce dai colori inusuali.
I percorsi di visita del Parco delle Fumarole sono due e sono entrambi gratuiti. Il primo è un percorso di trekking ad accesso libero: corre lungo il sentiero che unisce il borgo di Sasso Pisano a quello di Monterotondo Marittimo. Non presenta nessuna difficoltà, ha una struttura ad anello e prevede un dislivello di 155 metri. Lungo il tragitto sono posizionati i cartelli esplicativi che illustrano le caratteristiche dei vari fenomeni geotermici visibili e l’itinerario è percorribile in circa due ore. Il secondo percorso è di tipo didattico, permette di ammirare le manifestazioni geotermiche allo stato naturale e per questo necessita di un accompagnatore. Per la visita del percorso didattico occorre contattare l’ufficio turistico di Castelnuovo Val di Cecina (0588/20775) o quello di Sasso Pisano (328/3210055).
Il Parco dà la possibilità di compiere incredibili passeggiate tra piccoli geyser, odore di zolfo, vapore, scenari “irreali” creati dai molteplici fenomeni geotermici come le Fumarole, che danno il nome al parco stesso: sono emissioni gassose costituite da vapor acqueo, anidride carbonica e idrogeno solforato che fuoriuscendo dal terreno si raffreddano a contatto con l’atmosfera condensando sottoforma di fumi. Durante la visita al parco si noteranno anche i lagoni, pozze di acqua calda alimentate alla base da un soffione naturale, e le solfatare: emissioni di vapor acqueo, anidride carbonica e idrogeno solforato dalla cui ossidazione si formano cristalli di zolfo che si depositano intorno al loro sbocco in superficie. Per effetto di tutti questi fenomeni il terreno ha colorazioni atipiche, e molto scenografiche, dovute alla presenza massiccia di concentrazioni di boro, zolfo e allume (solfato di potassio).
Per informazioni
Ufficio Turistico Comunale
via della Repubblica 22 – Castelnuovo val di Cecina
Tel 0588/20775 – 3296503747
email: [email protected]
In realtà il primo documento storico che attesta la presenza della fortificazione risale al 1067.
Situato in cima a un colle alto circa 500 metri, la Rocca Sillana occupa una posizione strategica dominando tutta la val di Cecina. Nel 1221 il castello e il borgo di Sillano entrarono a far parte del comune di Volterra per poi passare nel 1300 a Firenze e in particolare a Martino Magli da Casole d’Elsa. L’aspetto attuale del castello è il risultato di una serie di interventi realizzati dal XI al XV secolo. All’impianto originario della fortificazione, costituito da un torre a pianta quadrata protetta da una cerchia muraria, sono state poi aggiunte le mura poligonali, le torrette e la gigantesca cortina muraria realizzate per difendere la fortificazione dalle nuove tecniche militari ideate grazie all’introduzione della polvere da sparo.
Intorno alla Rocca si sviluppa ad anello, il borgo di Sillano anch’esso fortificato. Le mura conservano inoltre tracce dei due ingressi principali (Porta Volterrana e Porta san Rocco) che prevedevano un complesso sistema a tenaglia costituito da altre tre porte successive inserite all’interno di un corridoio murato.
Dopo molti anni di abbandono la Rocca Sillana è stata restaurata grazie all’investimento del comune di Pomarance e ai finanziamenti europei. Finalmente si può visitare il castello, ammirarne il borgo e il cortile, osservare i maestosi interni del fortilizio e vagare per parte della torre e dei camminamenti. Per raggiungere la Rocca Sillana occorre prendere la strada che collega San Dalmazio a Lanciaia. Occorre poi lasciare l’auto al parcheggio della Rocca e raggiungerla effettuando una passeggiata (in salita ma è agevole) di circa 15 minuti.
La Rocca Sillana è visitabile da maggio a settembre il lunedì, il giovedì e il sabato dalle 17:00 alle 21:00. Negli altri giorni le visite sono possibili solo per gruppi e unicamente tramite prenotazione. Da ottobre a fine aprile Rocca Sillana sarà aperta solo su prenotazione e per gruppi composti da almeno 10 persone: per informazioni e prenotazioni e-mail [email protected], tel.+39.
Foto di D. Dainelli pubblicate per gentile concessione del Comune di Pomarance.
La Rocca Sillana – Località San Dalmazio – Lanciaia
Biglietto: 3 euro (visita guidata 5 euro)
Per informazioni
Ufficio relazioni col Pubblico del Comune di Pomarance
tel. 0588/62381 e 0588/62306 +39335/1278691
email [email protected]
web http://pomarancecultura.wordpress.com