Il duo Shash Jihat è ospite del Leningrad Cafè il 18 gennaio. Il nome del gruppo è un’antica espressione persiane che letteralmente significa “i sei lati del mondo” ed è utilizzata per riassumere l’insieme delle localizzazone spaziali raggiungibili. Il duo è costituito da Jacopo Andreini (voce e chitarra) e Claudia Cancellotti (violino).
Jacopo Andreini, polistrumentista, ha alle spalle migliaia di concerti e una carriera che ha abbracciato il jazz, la dance, l’heavy metal e la musica pop. Ha inciso per i Finland Subterraund (musica sperimentale realizzata da strumenti inusuali), Arrington de Dionyso quartet (free-jazz), ha una prolifica carriera solista e aha collaborato con Roy Paci, Fabio Magistrali, Amy Denio e molti alti artisti sempre mantendo il suo approccio musicale anarcoide.
Claudia Cancellotti, diplomataasi al Conservatorio di Firenze quale allieva del Maestro A. Tacch, si è dedicata allo studio della musica “violinistica” contemporaneo. Ha svolto ricerche etnomusicologiche in Namibia, Botswana, Sudafrica e Mozambico e ha suonato in diverse orchiestre (l’Orchestra Giovanile Italiana e l’Orchestra Giovanie di Padova e del Veneto). In parallelo alla carriera di violinista classica, ha iniziato ad esplorare altri generi musicali (reggae, folk e musica popolare soprattutto).
Dall’unione artistico-musicale tra Andreini e Cancellotti nascono così i Shash Jihat che propongono un’originale miscela di musica mediterranea eseguita con strumenti acustici: il repertorio è basato su brani originali e classici riarrangiati risultato di un’interpretazione appassionata e inseriti in un caleodoscopio di musica gitana, mediorientale, greca (rebetika), maghrebina e brasiliana.
Il concerto pisano dei Shash Jihat è a ingresso libero.
Shash Jihat – 18 gennaio (ore 22:30) Leningrad Cafè (via Silvestri 5)