di Lorenzo Cavalca
[Interview english version]
Il 2 aprile il grande chitarrista Tommy Emmanuel suona al Palazzo dei Congressi di Pisa in un concerto organizzato in collaborazione tra Jazz Wide Joung e Chitarra e Oltre e patrocinato dal Comune e della Provincia di Pisa e con il contributo della Fondazione CaRiPisa. Tommy Emmanuel è il più grande chitarrista al mondo di finger-picking percussivo: si tratta di quella modalità di suonare la chitarra che consiste non solo nel “toccare” le corde (senza plettro) con le unghie e le punte delle quattro dita e usando il pollice per riprodurre il “basso alterato” ma anche nell’impiegare la cassa della chitarra, come base ritmica, percuotendola sempre con il pollice o con il palmo della mano. In occasione del concerto pisano La Kinzica ha incontrato questo grande musicista che con grande disponibilità ha risposte alle nostre domande.
Innanzitutto grazie per aver trovato il tempo di scambiare quattro chiacchere con La Kinzica. Hai già suonato varie volte in Toscana e anche Pisa. Quali sono le tue sensazioni quando suoni dalle nostre parti?
«Beh è vero ho suonato a Pisa qualche anno fa. Mi sono esibito anche a Firenze e a Livorno. Che dire, la Toscana è una bellissima parte dell’Italia che ha un posto speciale nel mio cuore. Ho addirittura scritto un pezzo “Cantina Senese” (ispirato all’omonimo locale livornese NDR) che ho inserito nell’album “The Mystery”. Per il concerto spero ovviamente che il pubblico apprezzi la mia musica e percepisca attraverso questa anche il mio affetto per la vostra terra.»
Se in tour per supportare il doppio ‘album “Little by Little” nel quale dai libero sfogo alla tua chitarra che sembra oramai non avere più limiti né confini…
«Sì credo che gli unici confini che abbiamo siano quelli nella nostra mente e che i nostri limiti siano quelli delle nostre abilità. Per il resto credo l’obiettivo di noi tutti sia quello di scoprire dove sono le nostre potenzialità e di usare i nostri doni particolari per il piacere e il divertimento degli altri.»
A Pisa suoni con una band o sei da solo sul palco? Qual è la scaletta che presenterai? Farai solo brani acustici?
«Sarò solo soletto sul palco. Eseguirò una selezione acustica dei miei brani preferiti e alcune delle canzoni dei miei artisti preferiti come i Beatles. Sono accompagnato da una band solo quando eseguo musica “elettrica”…ma suonare da soli è elettrizzante e gratificante: devi intrattenere il pubblico per tutta la durate del concerto potendo contare solo sulle tue canzoni e le tue abilità. Si tratta di una cosa molto stimolante!»
Quando ti trovi in studio di registrazione lavori sulle canzoni avendo già qualcosa in mente o il processo di composizione è come dire diretto e spontaneo?
«Beh direi il primo caso. Sono solito andare in studio quando sento già di aver delle canzoni sufficienti per fare un album. Ovviamente spendo parte del tempo in studio anche per improvvisare e talvolta queste improvvisazione finiscono su CD. L’importante è trovare delle melodie efficaci e un bel ritmo da suonare.»
Sei famosissimo per il tuo finger-picking e sei considerato come il miglior chitarrista al mondo per l’utilizzo di questa tecnica. Come hai iniziato a utilizzare il finger-picking e consigli daresti a un chitarrista che vuole perfezionare tale tecnica?
«Prima di tutto per fare del buon finger-picking è necessario avere un pollice “indipendente”: questo è infatti il dito che fa tutto il lavoro di accompagnamento, ovvero il basso e il ritmo, mentre le altre dita suonano separatamente melodie e armonie. Il mio consiglio è sempre quello di cominciare a esercitarsi con canzoni semplici e continuare a fare pratica finché non si smette di pensare a tutto il lavoro che devono fare le dita e si comincia a sentire la musica.»
Hai iniziato a suonare la chitarra quando eri un bambino. Puoi raccontarci qual è la stata la tua scoperta della musica?
«Semplice, ho iniziato a suonare la chitarra perché mia madre mi ha insegnato a farlo. Poi anche i miei fratelli e le mie sorelle hanno iniziato a suonare, e allora abbiamo messo su un complessino e poi una band e abbiamo iniziato a fare concerti per tutta l’Australia. Ho sempre voluto salire sul palco e diventare musicista. Sono felice di non aver mai dovuto fare nessun altro mestiere ah ah ah!»
Quali artisti sono alla base della tua formazioni musicale e quali band o musicisti solisti hanno ispirato il tuo modo di suonare?
«Sono cresciuto ascoltando musica country e rock & roll, e, credimi, puoi veramente imparare un sacco ascoltando i bravi artisti che fanno musica “popolare”. Chet Atkins (grandissimo chitarrista acustico di fingerpicking che ha spaziato dal country al rock, NDR) è sempre stato un grandissimo punto di riferimento per me: ha un grande “sound”, sfoggia arrangiamenti intriganti e ha sempre operato una perfetta selezione delle canzoni. Grazie a Chet ho poi scoperto altri come Django Reinhardt, che un’altra mia fonte di ispirazione come chitarrista. Riguardo invece gli aspetti compositivi credo di dovere qualcosa, perché li ho sempre ascoltati, a Elton John, Billy Joel, Donald Fagen, James Taylor e ai Beatles.»
Chet Atkins ha avuto una grande influenza su di te. Sei però riuscito a registrare un album con Chat “The Day Finger Pickers Took Over The World”. Come è stato lavorare fianco a fianco al proprio idolo?
«Che dire, stare nello stesso studio con il mio eroe è stata un’esperienza magica. Chet mi ha mostrato come lavorava e credo di aver imparato moltissime cose anche solo guardandolo e stando accanto io. Delle volte quando ascolto “The Day Finger Pickers Took Over The World” mi domando se tutto questo è accaduto: veramente io ho fatto un album con Chet Atkins?»
Nel passato hai collaborato anche con Eric Clapton e con John Denver. Come è andata?
«Sono due grandissimi professionisti, degli artisti veri. Con me poi sono stati veramente generosi e sempre molto disponibili. È andata benissimo.»
C’è un episodio particolare della tua vita artistica che consideri come il momento più elevato della tua carriera?
«Non credo che sia ancora accaduto… certo suonare a Sydny durante la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici del 2000 è stato un momento clou nella mia vita.»
Suoni da più di 30 anni. Se qualcuno nel passato ti avesse detto che nel 2012 saresti stato sempre in giro a suonare e a fare concerti, cosa gli avresti risposto?
«Meno male….spero di continuare a suonare il più a lungo possibile e finché il mio fisico me lo permette. Far divertire le persone con la potenza della musica mi piace un sacco.»
I tuoi piani futuri?
«Se lo sapessi, sarei un veggente ah ah ah!»
I biglietti per il concerto pisano di Tommy Emmanuel sono in vendita a 20 euro (diritti di prevendita esclusi) presso la biglietteria del Palazzo dei Congressi e presso il circuito www.boxol.it.
Tommy Emmanuel – 2 aprile (ore 21:00) Palazzo dei Congressi via Matteotti 1 Pisa)
Per informazioni
Palazzo dei Congressi di Pisa
Tel. 050 598212 / 050 598213
web www.palazzodeicongressi.pisa.it
Tommy Emmanuel
www.tommyemmanuel.com