Cento anni dalla nascita di Bruno Pontecorvo, l’Ateneo pisano e in particolare il Dipartimento di Fisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dedicano una serie di iniziative al fisico nato a Pisa.
Il primo appuntamento è il 31 gennaio (ore 11:00 al Dipartimento di Fisica (Via Buonarroti 2, edificio C, aula 131) con il seminario di Nadia Robotti, docente di Storia della Fisica all’Università di Genova, che ricostruisce l’attività scientifica svolta da Bruno Pontecorvo presso il Regio Istituto di Fisica di Roma dalla sua laurea (novembre 1933) fino alla sua partenza per l’Institute du Radium di Parigi (aprile 1936).
Tra gli eventi pisani futuri dedicati al celebre fisico sono in cantiere un simposio internazionale, organizzato in collaborazione con il JINR di Dubna (dove Pontecorvo ha lavorato fino alla morte), che si terrà in settembre a Pisa e una mostra per illustrare la vita, le ricerche e la complessa storia personale di Bruno Pontecorvo. I Pontecorvo, famiglia pisana benestante di fede ebraica sono ricordati anche per gli altri due fratelli di Bruno: Gillo, regista, e Guido noto genetista che ha raggiunto una fama internazionale in Gran Bretagna dopo si è rifugiò in seguito alla leggi razziali.
Bruno Pontecorvo si laureò a Roma ed entrò quasi subito nel gruppo di Fermi (faceva parte dei “ragazzi di via Panisperna”). Si distinse subito per le sue idee profondamente innovative nella Fisica del Neutrino: nel 1940 fuggì negli Stati Uniti dove per la Westinghouse, elaborò la prima applicazione pratica (per l’analisi dei pozzi petroliferi) del tracciamento di neutroni grazie alla scoperta delle proprietà dei neutroni lenti fatta con Fermi. Escluso dal Progetto Manhattan per le sue forti simpatie comuniste, Bruno Pontecorvo finisce in Canada dove continua a studiare i neutrini e il muone. Dopo aver ottenuto la cittadinanza britannica nel 1948 si trasferisce in Inghilterra per lavorare alla bomba atomica inglese. Nel 1950 con una serie di viaggi ed escamotage degni di un intrigo internazionale si trasferisce in Unione Sovietica: cambia nome, si dedica allo studio delle particelle elementari. Lavorò fino al 1993 a Dubna dove aveva sede un importante laboratorio sovietico di ricerca atomica. A Bruno Pontecorvo si devono intuizioni e fondamenti della fisica dei neutrini: come rivelare gli antineutrini prodotti nei reattori nucleari, l’intuizione che i neutrini associati agli elettroni fossero diversi da quelli associati ai muoni e l'”osciallazione dei neutrini”, cioè l’ipotesi che i nel vuoto i neutrini si possano trasformare in neutrini di altro tipo.