Anche se non è celebre come il lungomare di Viareggio, né “verde” come quello di Salerno, architettonico come quello di Livorno o scenografico come quello Falcomatà di Reggio Calabria, il Lungomare di Marina non è certo privo di fascino.
Al Lungomare si arriva da Pisa percorrendo il Viale D’annunzio: una lunga strada alberata che corre seguendo l’Arno e dalla quale si scorgono i rimessaggi per le imbarcazioni posti sul fiume.
Appena giunti a Marina mentre sulla sinistra appare l’arido paesaggio una volta occupato dagli stabilimenti Motofides e oggi oggetto di lavori per la creazione del porto turistico. A sinistra però si apre uno splendido panorama: bilance da pesca (chiamate Retoni) sembrano galleggiare sull’acqua proprio dove l’Arno confluisce nel mare mentre sullo sfondo si scorgono la spiaggia e la pineta del Parco di San Rossore e in lontananza si stagliano le Alpi Apuane.
Dopo aver percorso via Maiorca si arriva al Lungomare. I circa due chilometri e mezzo (il rettilineo che va da Piazza delle Baleari al complesso Boboba posto sulla via Litoranea) offrono una spettacolare vista sul Mar Ligure: un “blu” sconfinato rotto solo dalla schiuma delle onde che si infrangono lungo le barriere.
Nelle giornate più terse si arriva a vedere l’Isola d’Elba, Capraia, la Gorgone e la Corsica. In via Tullio Crosio, verso Boccadarno (così è chiamata la foce del fiume), su un macigno è stata collocata una lastra di marmo con incisi i versi “O Marina di Pisa quando folgora il solleone”: è l’incipit de “La tenzone” (lirica contenuta nella raccolta Alcyone) poesia di Gabriele D’Annunzio assiduo frequentatore del litorale pisano (la cui atmosfera ispirò anche La pioggia del Pineto) e di Marina di Pisa in particolare
In inverno il Lungomare di Marina viene chiuso (da piazza Baleari a via Barbolani) al traffico veicolare nei pomeriggi della domenica e dei giorni festivi. In estate la chiusura è serale (dalle 19:00 circa).
Foto di Veronica Lorenzetti