Nel laboratorio interno del Museo di San Matteo saranno esposti temporaneamente i dipinti rubati ma recentemente ritrovati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze. Si tratta di 10 delle 12 opere scomparse nel 2002 e facenti parti delle 16 commissionate all’artigiano Marco Gazzi accreditato alla Soprintendenza di Pisa. Nel 2006 il restaturatore avrebbe riconsegnato solo 4 opere. Dal rapporto dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale si legge che lo stesso Gazzi ne avrebbe trattenute “dodici e di queste ultime, nel 2012, sei sarebbero state vendute dal restauratore a commercianti del settore”. Delle opere se ne era persa traccia e ricordo, finché alcune di esse non sono state riconosciute da un esperto in un’asta organizzata in Olanda. Dall’episodio si è poi “avviata” l’indagine delle autorità.
Nel dettaglio sono state ritrovate le seguenti tele per un valore complessivo di 4 milioni di euro: “San Benedetto e Santa Scolastica” del Sodoma, la “Madonna Addolorata” del maestro fiammingo Quinten Metsys, il dipinto tempera su tavola “San Giuseppe e Gesù Bambino” e i dipinti olio su tavola “la caduta di San Paolo”, “Ritratto di Dante”, “Santo Vescovo”, due “Scene sacre”, un’altra “Madonna Addolorata” e “Santo con armatura”.
Mancano all’appello le tavole fiamminghe raffiguranti “la Vigilanza” e “ La Giustizia” vendute in Francia e per le quali è in corso una richiesta di rogatoria. La mostra pisana delle tele al laboratorio è temporannea nell’attesa della collocazione definitiva delle opere nel percorso museale. Particolarmente preziose sono tra le tele ritrovate, quella di Quentin Metsys databile al 1520, l’unica opera realizzata dall’artista su fondo oro e la tavola del Sodoma proveniente dalla chiesa di San Bernardo.