Chiamata originariamente Santa Maria del Ponte Nuovo, in quanto era dislocata sulla riva dell’Arno all’altezza del ponte (distrutto nel XV secolo) che collegava via Santa Maria con la strada chiamata oggi via Sant’Antonio, è un antico oratorio del XIII secolo modificato nella forma attuale nella seconda metà del ‘300. Deve il suo nome odierno al fatto che dal 1333 custodì una delle spine della corona di Cristo ora conservata nella chiesa di Santa Chiara.
Santa Maria della Spina ha subito notevoli restauri per i danni causati dalle piene dell’Arno, finché nel 1871 fu scomposta (letteralmente pezzo per pezzo) e ricostruita sul lungarno Gambacorti nella posizione attuale: un’operazione che ha causato la perdita di numerose sculture e l’eliminazione di alcune parti (come la sagrestia) della chiesa.
L’esterno è un fiorire di guglie, edicole, statue e decorazioni marmoree che fanno di questo piccolo oratorio un gioiello del Gotico pisano. Tra le statue, La Madonna con Bambino e i due Angeli posti nell’edicola sopra la facciata sono di Giovanni Pisano, mentre la Madonna con Bambino presente nel pilastro angolare destro è opera di Giovanni di Balduccio. Quelle esposte sono copie, gli originali sono conservati nel Museo San Matteo.
L’interno spoglio ma ugualmente grazioso ospita ai lati del presbiterio le statue di San Giovanni Battista, Madonna col Bambino (nota anche come Madonna della Rosa) e San Pietro realizzate da Andrea e Nino Pisano.
La Madonna del Latte nel tabernacolo è una copia: l’originale è nel museo di San Matteo.
A sinistra nel tabernacoletto c’è ancora il reliquario che conservava la Spina.
Santa Maria della Spina
Lungarno Gambacorti (all’altezza del Ponte Solferino)
Accesso disabili Parziale
Ingresso dal martedì al venerdì 11:00/12:45 – 14:00/16:45; sabato e domenica: 11:00/12:45 – 14:00/17:45
Chiusura: Lunedì
Biglietto: 2,5 euro; ridotti (bambini sotto i 10 anni, adulti sopra i 65 anni, invalidi civili) 1,5 euro.