Ancora poche settimane per poter vedere da vicino La Grande Aurora, la scultura di Franco Mauro Franchi che la cittadina di San Miniato sta ospitando in Piazza del Bastione. Fino al 15 maggio, infatti, la giunonica scultura in vetroresina dell’artista livornese sarà collocata nella piazza, per poi esser portata via e lasciare spazio a un’altra opera d’arte. La Fondazione San Miniato Promozione, il Comune e la Casa d’Arte San Lorenzo stanno infatti attuando il progetto di trasformare Piazza del Bastione in un “salotto d’arte”: un esperimento iniziato lo scorso novembre con l’esposizione fino a gennaio 2016 del Toro di Christian Balzano.
Realizzata nel 1994, la Grande Aurora è la scultura più conosciuta di Franco Mauro Franchi ed è ispirata alla figura della moglie dell’artista: “Le figure femminili di Franchi sono opulente, pensose ed enigmatiche, con il corpo proteso verso l’alto, verso la luce”, racconta Roberto Milani della Casa d’Arte San Lorenzo.
PER INFORMAZIONI
San Miniato – Piazza del Bastione (PI)
Fondazione San Miniato Promozione
Tel. 057142745
[email protected]
L’artista Hector&Hector dal 3 novembre è ospite di Lu.C.C.A. Lounge &Underground con le sue opera del ciclo “No Terra!”. In esposizione fino al 10 di gennaio 2016, le opere dell’artista sono fatte con scatole di cartone, legni abbandonati in mare, buste di carta, cassette: su questi materiali poveri sono incisi classici segni primitivi tribali, sequenze numeriche binarie che, in modo imprevedibile, trasformano i messaggi.
“In certi momenti si ha come la sensazione che Hector voglia lasciare una riflessione post-apocalittica legata alle archeologie di un futuro più o meno fantastico”, racconta Maurizio Vanni, curatore della mostra.
In apertura dell’esposizione sono presenti anche le opere del ciclo “Eldorado” dedicato alla civiltà di Atlantide, realizzate in oro nel 2012 dall’artista per la mostra dell’Archivio di Stato di Firenze del 2012.
Informazioni
Lu.C.C.A. Lounge&Underground
fino al 10 gennaio 2016
Orario mostra: da martedì a domenica 10-19
Ingresso libero
Recapiti
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca
tel. +39 0583 492180
www.luccamuseum.com
[email protected]
L’artista e performer Stefano Tonelli è pronto per l’inaugurazione della sua nuova installazione “Stefano Tonelli per VolaTerrA” a Volterra: dall’inaugurazione, il 10 ottobre 2015 alle 17, fino al prossimo 15 novembre, l’artista metterà sotto osservazione “la parola”. L’iniziativa, che avviene parallelamente alle installazioni del tema “Restiamo umani” con cui l’artista sta in questo periodo segnando e invadendo Volterra, mira a rappresentare la considerazione, il significato che diamo alle parole, spesso usate “a perdere”, “buttate” e “finite”. Realizzata assieme a Jonni Guarguaglini, l’opera è “una contaminazione artistica intenzionale delle coordinate del consumo del cibo”.
Sempre a VolaTerrA sarà proiettato in anteprima il video “Parole a Perdere” che sarà presentato il 2 novembre al teatro Keiros di Roma: “una carrellata in bianco e nero della depravazione semantica implicita nella parola, raccontata dalla forza silente dell’immagine”.
L’installazione si troverà nel negozio VolaTerrA, www.volaterra.it – Via Turazza, 5/7 – Volterra dal 10 ottobre al 15 novembre, con i seguenti orari di apertura: da lunedì a mercoledì dalle 9:30 alle 20:00, da giovedì a domenica dalle 9:30 alle 22. L’ingresso è libero.
]]>Dal prossimo 18 aprile fino a fine agosto (poi prorogata fino al 13 settembre) sarà possibile visitare presso il museo di arte contemporanea Lu.C.C.A. una speciale esposizione dedicata al noto fotografo Elliott Erwitt. La mostra ripercorre la vita, sottolineando passioni, cercando di percepire la filosofia esistenziale e comprendere la grandezza attraverso la professionalità e l’originalità degli scatti dell’artista.
La stagione espositiva del GAMeC – CentroArteModerna continua il 17 Luglio con la mostra intitolata Artisti in Permanenza/Estate pisana 2015.
La rassegna è un appuntamento annuale curato da Massimiliano Sbrana, che si è affermata nel corso degli anni, divenendo un importante momento artistico della stagione estiva, capace di raccogliere le interessanti opere pittoriche di numerosi artisti del panorama nazionale contemporaneo -e toscano in particolare- che nel corso degli ultimo anni hanno esposto presso l’affermata galleria.
Per questa tornata, sono stati selezionati i seguenti artisti ed artiste: Marialuisa Sabato, Piet Van Leuven, Diva Severin, Giovanni Venuti, Gisella Pasquali, Fabio Mordeglia, Federico Anselmi, Daniele Cerù, Domenico Corrado, Guido Morelli, Alberto Martini, Mario Perillo, Ciro Balzano, Mario Meucci, Andrea Bernardoni, Saverio Feligini,Fausto Maria Liberatore, Franco Banti, Giancarlo Carmignani, Paolo Buzi, Massimo Ferrari, Aspreno Simonelli, Paolo Fidanzi, Stefano Ballantini e Gino Bonfanti.
Il centro ArteModerna nasce ufficialmente nel 1976, sebbene la sua attività inizi ad opera del fondatore Nilvano Sbrana alla metà degli anni ’40. Sbrana, in qualità di responsabile di una delle più importanti case editrici cittadine, cura l’edizione di cataloghi, monografie e volumi d’arte per i maggiori artisti italiani, entrando in contatto con critici, storici dell’arte ed i maggiori galleristi e mercanti d’arte del periodo in Italia. Lo spazio espositivo consta di circa 200 metri quadri, suddivisi in più ambienti, e fin dalla sua lontana nascita ha costituito un validissimo strumento di promozione artistica, divenendo un vero e proprio contenitore multimediale, capace di sopperire anche alla carenza endemica di spazi espositivi pubblici nei centri storici. Recentemente il centro ArteModerna ha offerto visibilità, fungendo da cassa di risonanza, alle nuove generazioni, con esposizioni curate di sovente anche da giovanissimi critici.
La mostra proseguirà fino al 31 luglio, ad ingresso libero, dal martedì al venerdì, presso gli spazi espositivi della galleria al numero 26 del Lungarno Mediceo.
Per informazioni:
+39 339 39 61 536
[email protected]
La mostra Emozione di Marmo sarà ospitata fino al 31 maggio 2016 presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa. La rassegna intende presentare una serie di esempi emblematici e suggestivi dei monumenti ai caduti della Grande Guerra a Pisa e provincia.
Sebbene il territorio non fosse teatro diretto di combattimenti, non pochi giovani pisani, tra i quali numerosi studenti universitari, andarono al fronte, coscritti o volontari. Memorabile il treno “dei feriti” che portava direttamente nell’area dell’ospedale Santa Chiara i soldati bisognosi di interventi e cure. Fra i ricordi storici visibili in città vi è la pietra in Piazza Vittorio Emanuele – Una masso del Monte Grappa, luogo simbolo della prima guerra e del sacrificio di molti giovani italiani.
Il suggestivo percorso si articola tra opere grafiche (disegni e incisioni di alcuni tra i protagonisti dell’arte del ‘900 – quali ad esempio Luigi Bartolini, Mario Chiattone, Lorenzo Viani, Umberto Vittorini, Giuseppe Viviani), riproduzioni fotografiche, modelli e ricostruzioni virtuali, documenti e testimonianze, che invitano il visitatore a riflettere sulle tante storie delle più variegate tipologie, committenze, artisti, istituzioni, raccontate dai monumenti, facendo riaffiorare quel valore emozionale su cui la contemporaneità deve tornare a misurarsi. La mostra è curata da Alberto Mario Banti, Stefano Renzoni ed Alessandro Tosi.
L’evento è stato inserito nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale. La mostra si inserisce anche nel progetto Piccoli Grandi Musei, nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio e dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900. È disponibile anche un catalogo della mostra, con scritti di Alberto Mario Banti, Stefano Renzoni, Alessandro Tosi, Roberto P. Ciardi, Maria Antonella Galanti, Fabio Dei, Antonella Capitanio, Aurelio Pellegrini, Enrico Sartoni e Lorenzo Gremigni.
La mostra è ad ingresso gratuito, secondo il seguente oragio di apertura:
Orario estivo (dal 1 giugno al 15 settembre): dal martedì alla domenica, ore 10,00 – 20,00 (lunedì chiuso);
Orario invernale (dal 16 settembre al 31 maggio): dal martedì alla domenica, ore 9,00 – 18,00 (lunedì: chiuso).
“Emozione di Marmo”, la mostra – aperta fino al 31 maggio 2016 – Museo della Grafica/Palazzo Lanfranchi, Lungarno Galilei 9, Pisa (Pi).
Per informazioni:
050 22 16 060
[email protected]
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Il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (Lu) ospiterà dal 1 al 13 luglio l’esposizione dell’artista Roberta Agostini, dal titolo Creature e Visioni Fantastiche… Esseri dei Sogni.
L’inaugurazione ufficiale della mostra è prevista per venerdì 3 luglio, alle ore 18, con un’introduzione alla collezione e all’opera dell’autrice da parte di Marta Accallai e Piero Garibaldi, addetti alle pubbliche relazioni della struttura museale.
L’esposizione, possibile anche grazie al sostegno della Onlus Gli Amici del Museo Ugo Guidi, consiste in una serie di disegni in bianco e nero. Di seguito un passaggio che descrive l’ispirazione artistica ed il filo conduttore dell’esposizione: “(…)è bene sapere che dal momento in cui l’anima decide di porre Dio al primo posto e di mettersi al suo servizio, viene da lui allevata nello spirito, nutrita teneramente al pari di un neonato, allattata, vezzeggiata come da madre amorosa, riscaldata al tepore del suo seno. (…) Dopo aver rigenerato l’anima con nuovo fervore, la grazia di Dio opera su di essa come madre amorosa, facendole trovare, senza sforzo alcuno, il dolce e saporito latte dello spirito in tutte le cose divine, e nelle pratiche spirituali. In un certo senso, Dio le offre il seno amoroso come fa la mamma col suo piccino.” (tratto da Notte Oscura di Giovanni della Croce).
Il Museo Ugo Guidi è nato alla memoria dell’omonimo scultore di Pietrasanta, vissuto tra il 1912 ed il 1977. Nella primavera 2005 la casa-atelier dell’artista a Forte dei Marmi viene formalmente convertita in museo, riscuotendo immediatamente un forte successo di visitatori e visitatrici. Ben presto cresce l’attenzione verso lo spazio, che diviene fruttifera sede di numerose esposizioni di artisti ed artiste del territorio.
“Creature e Visioni Fantastiche… Esseri dei Sogni”, Mostra personale di Roberta Agostini – dal 1 al 13 luglio, ore 18/20; lunedì chiuso – Museo “Ugo Guidi”, Via Civitali 33, Forte dei Marmi (Lu)
Per informazioni:
348 02 05 38
[email protected]
Sarà ospitata dal 3 luglio fino al 25 luglio presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa la quindicesima edizione del Certosa Festival. La rassegna si compone di spettacoli lirici, musicali, teatrali e appuntamenti culturali di vario genere, in una formula nella quale l’intrattenimento viene abbinato all’alta qualità dei testi proposti.
L’appuntamento di esordio, il 3 luglio, è con la Tosca di Puccini. Tra gli appuntamenti si segnala il 22, 23 e 24 un riadattamento di Moby Dick di Melville, nella forma di uno spettacolo itinerante, attraverso le varie sale a del Museo di Storia Naturale. A conclusione è prevista un’esibizione di danza, dal titolo Notte flamenca, el toro, la luna l’Andalusia..y Garcia Lorca, a cura della Compagnia internazionale di flamenco.
Di seguito il programma completo della rassegna:
Venerdì 3 luglio h. 21,30
Cortile d’Onore della Certosa di Calci
Tosca
di Giacomo Puccini
libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa da Victorien Sardou
Tosca Marina Fratarcangeli
Mario Caravadossi Giorgio Casciarri
Scarpia Carlo Morini
Coro Laboratorio Lirico di San Nicola
Maestro del Coro Stefano Barandoni
al pianoforte Laura Pasqualetti
luci Riccardo Tonelli
regia Salvatore Ciulla
produzione Certosa Festival
Martedì 7 luglio h. 21,30
Pieve Romanica dei SS Giovanni Evangelista e Ermolao
La moglie del Procuratore
di Elena Bono
riduzione a cura di Francesco Marchitti
con Silvia Pagnin, Agostino Cerrai e Salvatore Ciulla
musiche originali Antonio Ciulla
regia Salvatore Ciulla
produzione Certosa Festival
Giovedì 16 luglio h. 21,30
Cortile d’Onore della Certosa di Calci
Adieu Callas
con Patrizia Hartman ed Erles Modafferi
testo e regia Claudio Neri
produzione Teatro del Tè /Festival Antroporti
Mercoledì 22, giovedì 23 e venerdì 24 luglio h. 20,30
Museo di Storia Naturale Certosa di Calci
Moby Dick
dal Moby Dick di Melville
drammaturgia Bernardo Pellegrini
con Agostino Cerrai, Andrea Giuntini e Salvatore Ciulla
luci Riccardo Tonelli
musiche originali Antonio Ciulla
regia Salvatore Ciulla
produzione Certosa Festival
Sabato 25 luglio h. 21,30
Cortile d’Onore della Certosa di Calci
Notte Flamenca
el toro, la luna, l’Andalusia … y Garcia Lorca
con Maria Odete Rocha, Barbara Puccinelli, la Ceci, Mario El Rubio e Salvatore Ciulla
a cura della Compagnia Internazionale di Flamenco diretta da Mario El Rubio.
produzione Certosa Festival.
Tra le iniziative di accompagnamento la presentazione di libri e la proiezione di un documentario:
Martedì 7 luglio ore 21,30
Presentazione de “La moglie del Procuratore” di Elena Bono
Edizioni Marietti
e del saggio “Quando io ti chiamo. Invito alla lettura di Elena Bono”
di Francesco Marchitti
a cura di Silvia Guidi (giornalista dell’Osservatore Romano) e Francesco Marchitti (scrittore e saggista)
Domenica 19 luglio h. 21,30
Sala della Didattica del Museo di Storia Naturale e del territorio
Serata presentazione EFV Italia/Certosa Festival 2016?
Proiezione dei video realizzati nella versione USA e presentazione progetto a cura di Renata Sheppard direttrice artistica EFV USA, perfomer e docente universitaria presso l’Università di Seoul
Sarà presente Lorenzo Minoli, produttore cinematografico
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa vanta un’origine antichissima, risalendo alla fine del Cinquecento, quando nacque come “galleria” per iniziativa di Ferdinando I dei Medici. La sua collezione è incentrata su più di quattro secoli di ricerca scientifico-naturalistica dell’ateneo pisano; di notevole rilievo le sezioni dedicate ai cetacei, oltre a quella paleontologica e la sala espositiva dedicata agli acquari.
Per informazioni e prenotazioni:
050 22 12 970
Rimarrà aperta fino al 26 giugno la mostra S.Rossore: Parco del Bello dedicata alla grafica ed alla pittura, organizzata dall’Accademia d’Arte di Pisa.
L’esposizione, diretta dal prof. Bruno Pollacci, rapprsenta un omaggio ideale al Parco Naturale di San Rossore, affrontato sotto il profilo delle sue peculiari bellezze paesaggistiche e faunistiche. Un parco prezioso per le sue particolarità ambientali, ricco di varietà naturalistiche e di testimonianze che ricordano anche il suo importante trascorso storico. La riserva è rifugio ideale per la sua ricca varietà faunistica e costituisce un meraviglioso ambiente, capace di favorire un’opportunità di straordinario contatto con la natura per il pubblico. Il parco, costituito formalmente nel 1979, è caratterizzato difatti da un ampio spettro floreale, con alberi di pioppo, ontano, frassino, leccio e pino; nonché la rara flora delle aree palustri (drosere, periploche, osmunda, ibisco rosa). Non è da mano la varietà faunistica, che annovera numerose specie di uccelli (oasi LIPU del parco), tra i quali: il germano reale, gli ardeidi, i trampolieri, i gabbiani, le anatre ed i cormorani, oltre che la poiana, il cavaliere d’Italia, il gruccione e le gallinelle. Nel bosco è facile incontrare la specie del picchio verde e rosso. Sono presenti anche numerosi mammiferi di media e piccola taglia, tra i quali il daino, il cinghiale, il coniglio selvatico e la volpe rossa. Notevole la presenza di anfibi e rettili, tra cui la vipera. Sono presenti un po’ tutti i pesci d’acqua dolce tipici delle pianure italiane (carpa, luccio, tinca), oltreché i pesci che risalgono i fiumi dal mare come l’anguilla e il cefalo. È importante citare la presenza del gambero rosso della Luisiana, detto anche gambero killer, diffusosi dal lago alla palude e successivamente a tutti gli ambienti umidi.
L’Accademia d’Arte di Pisa è stata fondata dal Prof. Bruno Pollacci, nel giugno 1978, con lo scopo di organizzare corsi di disegno e pittura per principianti, hobbisti e professionisti. La mostra sarà composta da opere realizzate da allievi e Maestro della scuola d’arte e proporrà elaborati eseguiti in numerose e variegate tecniche, tra le quali matita, sanguigna, seppia, carboncino, pastello, acquerello ed olio.
Di seguito l’elenco completo delle espositrici e degli espositori in ordine alfabetico: Lori Baldi, Lidiana Baldoni, Giuliano Bandecchi, Sandra Beltrami, Franca Benfenati, Francesco Bernardi, Elisa Bertaccini, Laura Brizzi, Liuba Burgassi, Cristina Cerri, Alfredo Colombini, Camilla Del Corona, Santi Divieto, Yuri Foschi, Maria Chiara Gagliardi, Marilena Luongo, Cristiano Magro, Silvia Nencioni, Matteo Pacini, Anna Petrazzuolo, Bruno Pollacci, Laura Ricci, Carla Scatena, Alice Spozowska, Gabriella Vattovaz, Giovanni Viani.
L’esposizione è ad ingresso libero.
Mostra “San Rossore: Parco del Bello”, da sabato 6 a venerdì 26 giugno, ore 16/19 e 21/23 il martedì e giovedì, aperta dal lunedì al venerdì- Galleria dell’Accademia d’Arte di Pisa, Via Luigi Boccherini 12, Pisa (Pi)
Per informazioni:
http://accademiadartedipisa.jimdo.com/
[email protected]
050 53 17 26
340 55 58 048
Sabato 13 giugno 2015 alle ore 18:00 presso il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale dell’artista russo, naturalizzato italiano, Dimitri Kuzmin. Oltre all’artista saranno presenti anche il curatore Piero Garibaldi, la presentazione sarà ad opera di Marta Accallai e Elena Cencetti, collaboratrici del Museo Ugo Guidi per le zone Prato e Firenze. La mostra è stata possibile grazie anche al contributo di Amici del Museo Ugo Guidi Onlus.
L’esposizione personale, dal titolo Virtù Immutate, è caratterizzata da icone, tipiche della tradizione russa, dipinti di madonne, paesaggi veneziani, ritratti della figlia, una Gioconda ed una Venere, nonché una scultura reliquiario e disegni a carboncino.
“Nelle opere di Dimitri Kuzmin, maestro d’arte russo naturalizzato italiano, si può notare una continua compenetrazione di stili e tradizioni: icone tradizionali russe, copie di opere di famosi autori rinascimentali e vedute di Venezia mostrano un modo nuovo di vedere il mondo, dovuto ai continui scambi tra la madrepatria e l’Italia effettuati dall’autore durante la vita.” commentano Marta Accallai ed Elena Cencetti, proseguendo: “Una peculiarità dei pittori d’icone dell’epoca di maggior sviluppo, XIIXIV secolo, è la capacità di esprimere con immediatezza e vivacità le proprie idee, le proprie emozioni e quindi anche il sentimento che scaturisce dall’anima malgrado ogni convenzionalità dovuta alla serialità delle rappresentazioni
iconografiche. Kuzmin unisce tutto ciò a tecniche prettamente occidentali apprese durante i numerosi corsi e attività svolte in Italia. Un occhio di riguardo lo riserva a Venezia, luogo prediletto da Canaletto e Bellotto: Kuzmin li ammira e resta influenzato dalle loro opere ma le sue vedute della laguna sono costruite con toni bassi e sfumature delicate unite a un pizzico della solidità ed essenzialità che risuona nelle icone ortodosse.”
L’evento è ad ingresso libero.
Il Museo Ugo Guidi è nato alla memoria dell’omonimo scultore di Pietrasanta, vissuto tra il 1912 ed il 1977. Nella primavera 2005 la casa-atelier dell’artista a Forte dei Marmi viene formalmente convertita in museo, riscuotendo immediatamente un forte riscontro di visitatori e visitatrici. Ben presto cresce l’attenzione verso lo spazio, che diviene fruttifera sede di numerose esposizioni di artisti ed artiste del territorio.
“Virtù immutate”, mostra di Dimitri Kuzmin – da sabato 13 a domenica 28 giugno, ore 18/20 (chiuso il lunedì) – Museo “Ugo Guidi”, Via Civitali 33, Forte dei Marmi (Lu)
Per informazioni:
348 02 05 38
[email protected]
L’esposizione di José de Almada-Negreiros sarà visibile presso Palazzo Matteucci dal 10 al 27 giugno 2015. La mostra è organizzata in occasione del congresso internazionale promosso dal Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica dell’Università di Pisa (10, 11, 12 giugno 2015).
Lo scopo dell’iniziativa è quello di affrontare, essenzialmente dal versante visivo, l’interdisciplinarità insita nell’opera polivalente dei Almada–Negreiros, artista poliedrico e figura ineludibile della letteratura e dell’arte portoghese del XX secolo, protagonista, con Fernando Pessoa e Mário de Sá-Carneiro, dell’emblematica generazione di Orpheu, nonché fondatore del modernismo portoghese, il cui centenario si celebra proprio quest’anno. Almada-Negreiros rappresenta infatti l’artista moderno a tutto tondo, geniale, eclettico, provocatore e poliedrico; è ricordato non a caso come una delle maggiori personalità della cultura portoghese del XX secolo. Tra le sue opere principali si ricordano tra i lavori di arte visive, come Começar (visto come il suo testamento spirituale), Retrato do artista num grupo nonché il famoso ritratto di Fernando Pessoa, immortalato seduto a un tavolino del Café Irmaos Unidos. Come scrittore si rese celebre con i suoi Frisos (Orpheu), il Manifesto Anti-Dantas, Nome de guerra, A cena do odio, Deseja-se mulher, solo per citare alcune delle opere più famose.
Il percorso è organizzato in maniera non cronologica, quanto piuttosto tematica, dividendosi in sei sezioni, ciascuna delle quali affronta le varie facce del prisma almadiano: Il pittore di Orpheu; Performance; Narrativa grafica e cinema; Arlecchini, acrobati, ginnasti; e Geometria. Il corpus sarà costituito da originali bibliografici (prime edizioni, libri d’artista), che saranno esposti nelle sale della Biblioteca LM1 del Sistema Bibliotecario d’Ateneo (Palazzo Matteucci, piano terra), e da riproduzioni su pannelli, disposti nelle sale di Palazzo Matteucci, al primo piano. Saranno inoltre presentati, nel contesto dell’esposizione, diversi contenuti audio e video (in collaborazione con Arquivo RTP e il corso di Laurea Magistrale in Traduzione Letteraria e Saggistica dell’Università di Pisa).
L’inaugurazione dell’evento avrà luogo il 10 giugno alle ore 11.30, alla presenza di S.E. l’ambasciatore del Portogallo a Roma, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, della direttrice della Biblioteca LM1, e delle nipoti del polivalente artista, Rita e Catarina Almada Negreiros.
L’evento è curato da Sara Afonso Ferreira, Mariana Pinto dos Santos, Luís Manuel Gaspar con l’organizzazione dell’Universita di Pisa-Sistema Bibliotecario di Ateneo e dell’IHA-Instituto de História da Arte (Universidade Nova de Lisboa) e la collaborazione del Sistema Informatico Dipartimentale – Polo 4 Area Umanistica.
Iniziativa ad ingresso libero.
Mostra di Almada Negreiros -dal 10 al 27 giugno, ore 9:00/19:00, dal lunedì al venerdì- Palazzo Matteucci, Piazza Torricelli 2, Pisa (Pi)
Per informazioni:
https://almadanegreirospisa2015.wordpress.com/
[email protected]
Sarà inaugurata sabato 13 giugno la mostra dell’artista Mauro da Caprile, con l’accompagnamento dei commenti critici della professoressa Paola Pisani Paganelli, presso la sala espositiva dell’ex-stazione ferroviaria di San Giuliano Terme.
L’esposizione consiste in un’antologia di 23 dipinti, che definiscono un percorso avvincente, sia dal punto di vista contenutistico che per quanto riguarda le soluzioni stilistiche. Nella selezione presentata, il leit-motiv è rappresentato dall’acqua, sia quale elemento caratterizzante il territorio ospitante, San Giuliano Terme, con la sua storica vocazione termale, sia nel ruolo di metafora ancestrale come fonte di vita ed elemento purificatore e rigenerante. L’edificio settecentesco delle terme si esibisce come soggetto privilegiato, riprodotto dall’artista con fedeltà figurativa. Nonostante ciò, è in questa rappresentazione che si percepisce in particolar modo la forza con cui l’artista trasfigura il dato realistico più abituale, spogliandolo del peso della materia e proiettandolo nella dimensione del metafisico, del sublime, dove galleggia al di sopra delle vicende umane, fino a dematerializzarsi nella visione onirica. Nelle sue composizioni Da Caprile distilla un simbolo puro nell’eternità spazio-temporale, ripetendo lo stesso esercizio per numerose altre architetture della zona, quali ad esempio il Cafè Haus, icona -con il raffinato edificio termale- del paesaggio di Bagni S. Giuliano. O ancora la neogotica Bigattiera di villa Roncioni a Pugnano, ispiratrice per l’autore di un dipinto d’inquietante impatto surreale.
Spesso l’artista assembla nello stesso quadro, in una maniera inconsueta, i più disparati soggetti, che navigano in spazialità libere da coordinate temporali e geografiche, realizzando un approccio ad una realtà altra, che viene composta e scomposta delle apparenze fenomeniche, deprivata della concretezza e della quotidianità, ad insegue le analogie e le corrispondenze nascoste nell’ordine diverso da quello razionale. Con la sua narrazione pittorica, Mauro da Caprile esplora il lato in ombra delle cose, in una percezione non logica, piuttosto intuitiva, per accostarsi alla rete sotterranea di suggestioni che legano in un nodo misterioso l’unità del tutto, fino alla proiezione verso l’infinito (che rappresenta, non a caso, il titolo di un’opera-manifesto). Il suo linguaggio è un collage di passato e presente, storia e fantasia, frammenti mitologici-classici-futuribili, immagini guizzanti di dinamismo o bloccate nella staticità, pennellate impressionistiche e stesure iperrealiste, vortici di cromatismi e vaporosità surreali. Brevemente, una alchimia visionaria e immaginifica, nel mix di concretezza e astrazione, realismo e magia. Per questa ragione, i quadri dell’artista sollecitano nell’osservatore uno spazio di silenzio per decifrare l’alone inafferrabile, il senso nascosto delle apparenze.
“San Giuliano, oasi di verde ed acque”, mostra personale di Mauro Da Caprile – dal 13 al 21 giugno, ore 10:00/12:30 e 16:00/19:30 – Sala espositiva, ex-stazione ferroviaria di San Giuliano Terme (Pi)
]]>Sabato 23 maggio alle ore 18.00 sarà inaugurata presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno la quarta tappa del progetto Così lontano così vicino, dal titolo Io penso, io sono di Vittorio Cavallini.
Il progetto, che consiste in un ciclo di mostre, vede l’esposizione nella sede santacrociese del lavoro di un artista del territorio, strutturata come una mostra personale nella quale confluiscono le molteplici attitudini dell’autore, che lo connotano e caratterizzano. La ricerca di Cavallini parte dai materiali naturali, soggetti all’azione dell’uomo che trasforma la materia in oggetti, alcuni con una funzione d’uso, altri che rimandano esclusivamente alla necessità di essere quale mero esercizio del pensiero e traduzione del pensiero in immagine. Gli oggetti di Cavallini sono spesso ambigui: contenitori, appendiabiti -come ad esempio le opere Famiglie di contenitori 2015 e Sculture a muro 2015- nelle quali il confronto dei materiali spesso tra loro antitetici genera la forma e suggerisce la funzione.
All’interno del percorso pensato appositamente per Villa Pacchiani si alternano lavori nuovi, generati dalla sollecitazione dello spazio e realizzati per l’occasione, con opere prodotte in tempi diversi, oggetti che costellano l’attività molteplice: disegni, schizzi, dipinti, tessuti, le brocche e i vasi e i candelieri si mescolano a sculture minimali, che si riferiscono ad un percorso di pensiero coerente e tuttavia multiforme.
La reazione di materiali diversi produce effetti fisici: vetro, sabbia, acqua, argilla si comportano con regole proprie nel confronto con altri materiali con cui – con un’azione quasi provocatoria – sono messi in contatto. Il percorso dell’artista è sul paesaggio e nel paesaggio, in ragione delle sue numerose relazioni con altri artisti, oltre al fatto che il pensare al percorso di realizzazione dell’opera equivalente all’opera stessa nelle sue declinazioni più diverse ed infine per via delle collaborazioni con artigiani del territorio, delle quali le opere e gli oggetti diventano una sorta di ritratto indiretto.
Vittorio Cavallini è nato a Lucca nel 1973; dopo essersi diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è trasferito a Marti (Lu), una piccola località della campagna toscana, dove ha trasformato un vecchio fienile nel suo laboratorio ed ospitato a più riprese artisti di diversa provenienza. L’attitudine per il lavoro in spazi condivisi gli ha permesso di sviluppare nel tempo progetti collettivi con interessi e modalità di lavoro diverse e di lavorare con artisti internazionali, teorici e musicisti. Nel 2013 ha fondato, insieme a Paola Mariani, lo studio di design Vano Alto con il quale ha esposto i suoi oggetti a Milano, Torino, Parigi e Londra. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private.
“Io Penso, io sono” mostra di Vittorio Cavallini – 23 maggio/5 luglio, dal venerdì alla domenica, ore 17/20 – Centro espositivo “Villa Pacchiani”, Piazza Pier Paolo Pasolini, Santa Croce sull’Arno (Pi)
Per informazioni:
0571 30 642
0571 38 99 53
In occasione delle iniziative previste per il “giugno pisano”, il cartellone di appuntamenti di Pisa con rievocazioni storiche e folkroriche, l’associazione Culturambiente dà il proprio contributo proponendo un tour del centro storico previsto per il 2 giugno. L’evento prevede un percorso classico, che tocca alcuni dei luoghi più celebri della città, con l’accompagnamento dalla guida turistica esperta ed abilitata Alba Cobo Palacios.
Il tour, in partenza alle ore 10 da Piazza Vittorio Emanuele II, si svilupperà tra alcuni quartieri della città, per concludersi nella meta più ambita, Piazza dei Miracoli attorno alle ore 12,30 circa. Tra i punti di sosta sono inclusi ovviamente a “mezzogiorno” Corso Italia e la chiesa di San Domenico (di edificazione nel basso medioevo, dall’aspetto esteriore sobrio, ma caratterizzata da un intrigante arredamento barocco all’interno) e la chiesa del Carmine (dai sontuosi interni, vanta al suo interno anche un peculiare chiostro) poche centinaia di metri oltre, il colorato e vivace murales di Keith Haring , edificato dall’artista nel 1989 e di auspicio per l’armonia e la pace nel mondo, oltre ad una descrizione degli elementi architettonici di alucni edifici di P.zza Vittorio Emanuele medesima, proseguendo successivamente verso il Ponte di Mezzo, teatro della più celebre giostra folklorica del giugno pisano, il cosiddetto gioco del ponte, il cui nome ufficiale è Ponte Conte Ugolino, sebbene in pochi lo conoscano. E poi, una volta attraversato il fiume, qualche cenno sul peculiare Casino dei Nobili, elegante edificio di origine settecentesca ubicato in Borgo Stretto, soffermandosi su altri edifici della strada e via facendo così fino al Duomo e gli altri edifici del Campo dei Miracoli, nel quale spiccano il Battistero e la famosissima Torre Pendente.
L’evento non è solo concepito per i turisti ed i visitatori estemporanei della città, ma anche per coloro che vi risiedono regolarmente, dato che molto di sovente capita per dare di scontato ed acquisito quanto vi è attorno, sino al paradoso di non conoscere proprio il luogo in cui si vive.
L’iniziativa è gratuita per i bambini fino a 12 anni d’età, sono previsti sconti per i soci e le socie di Culturambiente, gli over 65 e gli studenti.
In visita con Culturambiente per il centro storico di Pisa – martedì 2 giugno, ore 10 – Piazza Vittorio Emanuele II, Pisa (Pi)
Per prenotazioni ed informazioni:
scopripisaconculturambiente.blogspot.com
050 29 438
377 54 46 673
[email protected]
Dal 16 maggio al 30 giugno compresi lo Studio Gennai arte contemporanea-associazione culturale di Pisa ospiterà un’originale esposizione dal titolo Alla ricerca dei sogni perduti, incentrata su inusuali commistioni verbo-visuali, degli autori Lamberto Pignotti ed Antonino Bove.
La poliedrica mostra ha come tema una molteplicità di elementi, talvolta in contrasto tra loro, come seduzioni ed incantamenti, illogicità e paradossi, alterazioni e frammentazioni spazio-temporali, secondo la grammatica, allegorica ed universale, caratteristica dei sogni. Sono questi gli aspetti che contraddistinguono le composizioni verbo-visuali realizzate a quattro mani, in collaborazione differita ma sincretica, da Lamberto Pignotti (Firenze, 1926) -poeta e saggista, uno dei maggiori protagonisti dell’intensa stagione della Poesia Visiva- ed Antonino Bove (Palermo, 1945) -autore multimedial,e dedito al connubio tra arte e scienza, da decenni impegnato in una peculiare ricerca sulla materializzazione dei sogni. Bove si è contraddistinto anche come fondatore di una fantomatica Società degli Onironauti e quale inventore di apparecchiature improbabili quali l’Oniroscopio fisicizzatore, allestendo inoltre un intrigante teatro onirico, nel quale si combinano immagini enigmatiche, estrapolate dalle proprie sperimentazioni, con tracce di una memoria artistica comune e condivisa. Pignotti è intervenuto sui collage realizzati da Bove, interagendo con notevole sintonia ed inserendovi i suoi versi evocativi, pertinenti schegge di un poema concepito appositamente, in una perfetta fusione della poetica dei due autori.
Dalla metà degli anni ’50 Pignotti si è imposto, con ironia e arguzia, come uno dei più originali e graffianti studiosi del rapporto fra parola e immagine, soprattutto in relazione alla comunicazione visiva nella società di massa. Tra i padri fondatori della Poesia Visiva, aderente al Gruppo ’63, l’autore è stato pioniere della poesia sperimentale, analizzando le più diverse dinamiche tra segni e codici linguistici nei diversi media. Dai ’70 Bove ha cominciato ad occuparsi di fenomeni parascientifici, quali la levitazione, la reificazione dei sogni ed il mito dell’immortalità. Cofondatore a Viareggio nel 2003 dell’associazione culturale BAU, l’artista ha creato nella sfera della meta-genetica installazioni e sculture vive, utilizzando organismi unicellulari quali il lievito, i batteri oltre ad alghe marine, meduse, anguille e persino tacchini.
Forti di queste formidabili pratiche ed esperienze, Pignotti e Bove hanno plasmato nella serie di opere in mostra un clima fantastico e visionario, con ibridazioni inusitate e accostamenti sorprendenti, in una recherche che non mira semplicemente ad esplicitare simbologie e associazioni oniriche, ma vuole inoltrarsi all’interno di aree inesplorate della dimensione sogno, per interiorizzarne l’energia, liberare nuovi archetipi e figure chiave ed incontrare non tanto freudianamente se stessi, quanto piuttosto l’altro, l’arcano e ineffabile, tra malinconiche fantasmagorie e incongrui ribaltamenti di senso (in una vita sempre più razionale e tecnologica).
Alla ricerca dei sogni perduti – 16 maggio/30 giugno, martedì – sabato, ore 17 – 19:30 – Studio Gennaio arte contemporanea, associazione culturale, Via San Bernardo 6, Pisa (Pi)
Per informazioni:
[email protected]
Venerdì 22 maggio alle ore 18.00 sarà inaugurata presso il museo Piaggio di Pontedera la mostra personale di Ozmo, dal titolo Street art con Ozmo, Appunti visivi di ragazzi oltre il muro. L’evento, promosso dal comune di Pontedera e dalla fondazione Piaggio, in collaborazione con il Centrum Sete Sois Sete Luas, rientra in una delle fasi del laboratorio didattico partecipato dagli studenti del liceo XXV Aprile, coordinato proprio dal maestro Ozmo. L’esperienza didattica si è svolta da gennaio a maggio presso il Centrum Sete Sois Sete Luas
Ozmo è il nome d’arte di Gionata Gesi, classe 1975, orignario di Pontedera (Pi). La sua formazione vede la frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, presso la quale studia pittura, writing (graffiti) e grafica digitale. Nel 2001 si trasferisce a Milano, dove comincia a collaborare con le maggiori gallerie d’arte cittadine, firmandosi con il suo nome di battesimo e presentando lavori dalla forte connotazione pittorica. Già affermato, interviene parallelamente nello spazio pubblico firmandosi con la sua Tag: Ozmo, gettando in questa maniera le basi per quella che sarebbe diventata la Street Art italiana contemporanea, della quale rappresenta uno dei pionieri ed esponenti più noti a livello internazionale. Dal 2003 le opere di Ozmo sono presenti in alcune importanti collezioni pubbliche museali. Tra le mostre italiane, ad esempio: Palazzo della Ragione (2005), PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea (2007), Palazzo Reale (2007) e le personali “Primo Piano d’Artista” al Museo del 900 di Milano e Urban Arena del MACRO di Roma nel 2012. Oltre all’attività artistica istituzionale, l’artista realizza anche interventi di street art monumentale nelle più importanti capitali dell’arte contemporanea e urbana internazionali (New York, Miami, Chicago, Londra, Berlino, San Paolo, La Habana, Beirut) e nazionali (Milano, Roma, Palermo, Bari).
Durante l’innaugurazione sarà presentata un’importante selezione di opere, tra le quali tele e installazioni di dimensioni variegate, a testimonianza delle tappe fondamentali del percorso artistico e dei tratti distintivi della poetica di Ozmo. In un percorso espositivo, in cui la prospettiva spazio-temporale è annullata, lo spettatore si troverà simultaneamente in piazze e giardini di immagini saccheggiate, sino ai capolavori delle arti figurative, passando per l’iconografia religiosa e alchemica, la pubblicità e la cronaca. Accolto e avvolto dalle più disparate figure, tra le quali Miss Universo e soldati, dee sinuose e bronzi severi, volti del Cristo e personaggi dei comics, lo spettatore sarà invitato dall’ars combinatoria gentile e audace di Ozmo a giocare a sua volta con percezioni e memorie, a essere creatore effettivo di scenari immaginabili e nuovi significati.
La mostra include anche i bozzetti eseguiti dagli allievi del liceo scientifico XXV Aprile, che si sono cimentati nella pratica della Street Art, realizzando un muro collettivo all’interno del Centrum Sete Sois Sete Luas.
L’esposizione è corredata anche dal relativo catalogo, con accompagnamento del testo critico di Alessandro Giammei, che, oltre a presentare le opere esposte, mostrerà una selezione di wall painting che Ozmo ha realizzato in Italia e all’estero, nonché i momenti più significativi dei laboratori didattici (le foto sono a cura di Marco Bruni).
Street art con Ozmo, Appunti visivi di ragazzi oltre il muro – 23 maggio/12 giugno (chiuso il lunedì) – Museo Piaggio, Via Rinaldo Piaggio 7, Pontedera (Pi)
Per informazioni:
www.museopiaggio.it
Da fine maggio ad ottobre inoltrato il gruppo di accompagnatrici ed accompagnatori turistici City Grand Tour organizza un ricco calendario di appuntamenti, nei quali condurrà i visitatori alla scoperta di bellezze urbane e bucoliche di Pisa e provincia.
I primi appuntamenti sono previsti per il 23 e 24 Maggio: Erbe, profumi e racconti dei giardini nascosti, una serie di visite guidate con guida turistica e guida ambientale alla scoperta dei giardini segreti pisani.
Sabato 23 maggio, alle ore 15.30 Ville del Lungomonte: appuntamento alla Villa di Corliano (proseguimento quindi con mezzi propri verso Villa Annamaria e Villa Roncioni)
Domenica 24 maggio, alle ore 15.30 I giardini di Pisa: appuntamento alla Fontana dei Putti, piazza del Duomo (costo: € 8,00 soci, € 13,00 non soci), in occasione delle giornate nazionali ADSI – Giardini Aperti
7 Giugno, ore 18, Dalla fonte alle fontane: Pisa e la via degli Acquedotti. Visita guidata (incontro con il gruppo alla fontana dei Putti, in Piazza del Duomo. Costo: 8,00 €; 5,00 € soci e studenti. Gratuito fino a 15 anni).
13 Giugno, ore 16 Giro gioco: Itinerario interattivo in città con giochi e indovinelli che si alternano alla normale visita guidata. (Incontro con il gruppo alla fontana dei Putti, in Piazza del Duomo. Costo: 10,00 €; 8,00 € soci e studenti, 5,00 € bimbi tra 6 e 13 anni).
17 Giugno, ore 18 San Ranieri e Pisa nel XII secolo – Itinerario teatralizzato. (Incontro con il gruppo alla fontana dei Putti, in Piazza del Duomo – Costo: 8,00 €; 5,00 € soci e studenti. Gratuito fino a 15 anni).
20 Giugno, ore 21:30 Fantasmi a Pisa: Visita guidata. (Incontro con il gruppo alla fontana dei Putti, in Piazza del Duomo. Costo: 8,00 €; 5,00 € soci e studenti. Gratuito fino a 15 anni. In collaborazione con l’autore di Fantasmi a Pisa Andrea Valtriani)
21 Giugno, ore 17:30 Tre itinerari: partenze da punti diversi della città, termine in Piazza dei Cavalieri verso la cena bianca. Dove: 1. Murale di Keith Haring – 2. Chiesa di San Zeno – 3. Fontana dei Putti in Piazza del Duomo. (Gratuito, In collaborazione con AIPD).
10 e 24 luglio, 14 agosto, ore 17:15 Viti a Volterra: Itinerario teatralizzato. (Incontro all’info-point del Consorzio Volterratur in Piazza dei Priori, a Volterra. Costo: 15,00 € compreso ingresso a Palazzo Viti. In collaborazione con Volterratur e Palazzo Viti)
1, 2, 30 e 31 Luglio, ore 22 Fantasmi a Villa Corliano: Itinerario teatralizzato. (Villa di Corliano, Via Statale Abetone Rigoli, 50, San Giuliano Terme PI Costo: 10,00 €. In collaborazione con l’autore di Fantasmi a Pisa Andrea Valtriani).
10 Luglio, ore 21:30 Santa Maria a Monte in compagnia di Castruccio Castracani: Itinerario teatralizzato. (Piazza della Vittoria, 47 a Santa Maria a Monte, PI. Spettacolo gratuito, con il contributo del Comune di Santa Maria a Monte).
Sono previsti anche due itinerari di fine estate/inizio autunno:
12 Settembre, la Via erbosa a Calci ed infine il 19 Ottobre una visita guidata a Volterra.
Per informazioni:
050 38 20 678
320 91 54 975
380 38 60 803
Nuovo contributo di primaria importanza per un istituto di ricerca cittadino all’arte: Il Visual Computing Laboratory dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa si è occupato dell’indagine diagnostica tridimensionale dell’opera del pittore americano Jackson Pollock. Il risultato è stata una mostra unica nel suo genere, in esposizione a Venezia, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e con la Collezione Peggy Guggenheim, dal titolo Alchemy. Mediante l’utilizzo di tecnologie di scansione 3D e di elaborazione di modelli digitali tridimensionali, è stato possibile misurare, visualizzare, mappare e riprodurre con incredibile dettaglio l’opera di Jackson Pollock, evidenziandone le peculiarità, al di là della celebre microstuttura a frattali per la quale è divenuto celebre. Il pittore americano è infatti famoso per materiali e metodi di applicazione tradizionali rivisitati con personali tecniche totalmente anti-convenzionali. L’indagine scientifica è stata concepita proprio per offrire un approfondimento di questi aspetti.
L’obiettivo della ricerca è stato infatti quello di tracciare una mappa tridimensionale ad alta risoluzione della geometria del quadro, impiegata quale documentazione metrica scientifica, adatta a misurare, studiare ed analizzare la struttura materica del dipinto. I ricercatori dell’Isti-Cnr hanno scansionato l’opera in un tempo di quattro ore, raccogliendo ed elaborando un modello 3D composto da 80 milioni di triangoli, con un dettaglio di risoluzione pari ad un decimo di millimetro.
Il direttore del laboratorio, Roberto Scopigno, afferma a tal proposito: “La scansione in 3D è solo la prima fase della riproduzione tridimensionale dell’opera di Pollock perché una volta acquisiti i dati grezzi, è stato il nostro software a ricomporre l’immagine della tela”. Il programma, implementato dal Cnr medesimo, si chiama Meshlab. La sua principale applicazione è nell’ambito beni culturali; la risorsa è stata sviluppata senza alcuna licenza, in maniera open source, aspetto che ha contribuito alla sua diffusione, con oltre un milione di download. Matteo Dellepiane, ricercatore presso la medesima struttura, commenta: “Grazie alla riproduzione in 3D ed all’elaborazione dei dati di Alchemy si sono potute mettere a nudo geometrie pittoriche che erano “coperte” dal colore, anche riproducendole e mappandole su una superficie che rende Alchemy percepibile in modo tattile dai visitatori”.
Gli aspetti fondamentali delle indagini scientifiche per il restauro della tela e l’esperienza tattile dell’opera Alchemy sono stati fruibili all’interno della mostra Alchimia di Jackson Pollock presso la Collezione Guggenheim della quale il capolavoro fa parte. Il dipinto è stato straordinariamente esposto privo della sua teca protettiva, proprio per incrementare la percezione degli aspetti tridimensionali precedentemente menzionati.
]]>Dal 6 al 20 maggio compresi sarà possibile ammirare presso Palazzo Pretorio a Volterra una mostra dell’artista Luciano Sozzi, originario dello stesso borgo medievale. L’esposizione è organizzata a cura dell’associazione Generazione In Arte – FotoImmagine, con la direzione artistica di Sergio Borghesi ed il contributo della Fondazione CRV , il sostegno di Fotoimmagine-Generazioni in Arte, ASL 5, Società della Salute e con il patrocinio del Comune di Volterra. Sozzi è un autore visivo dalla variegata carriera, segnata dalla pittura e dalla grafica, fra le arcaiche e rallentate ambientazioni della storia e della natura, oltre all’impegno politico a Pisa, fino alle ragioni underground ed alienanti, caratteristiche della più frenetica Milano.
Per informazioni:
339 58 51 268
Sarà inaugurata sabato 14 febbraio l’esposizione Terranauti, presso il Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS (San Michele degli Scalzi) a Pisa e Villa Pacchiani-Centro Espositivo a Santa Croce sull’Arno.
Terranauti è un percorso finalizzato all’incontro e allo scambio tra artisti, critici e curatori, direttori di museo rivolto ad artisti ed artiste under 35, nati e nate in Toscana, od ivi residenti. Il filo conduttore del progetto è dettato dal confronto tra le aspettative e le contingenze che motivano la scelta di continuare a vivere in questa regione, nonché quelle che l’hanno spinta ad eleggere a luogo di temporanea residenza e ciò che si è effettivamente trovato o attivato.
Parimenti è fondamentale un cambio di prospettiva: cosa succede, proveniendo dalla Toscana e in generale dall’Italia, quando ci confrontiamo con altre esigenze, altre realtà, altre metodologie di lavoro, altri sistemi? Da un punto di vista culturale ed artistico, la regione vanta uno straordinario patrimonio artistico, essenzialmente storico, sul quale sono focalizzate tutte le energie e attenzioni. Difatti la produzione contemporanea è troppo poco garante della sua permanenza e continuazione nel futuro. Le artiste e gli artisti, segnalati da curatori e critici d’arte e selezionati da una commissione composta da Ilaria Mariotti, Angelika Stepken e Martin Holman, sono: Francesca Banchelli, Lisa Batacchi, Francesca Catastini, Gabriele Dini, Alexis Leandro Estrella, Lek M. Gjeloshi, Mona Mohagheghi, Olga Pavlenko ed Eugenia Vanni.
Il primo appuntamento della manifestazione, Terranauti#1, ha rappresentato una sorta di prologo: un simposio che si è tenuto alla villa romana di Firenze il 1 novembre 2014, dal titolo Navigare nel sistema dell’arte: dialoghi con galleristi, collezionisti, curatori internazionali. Nella seconda tappa del progetto, Terranauti#2, le artisti e gli artisti selezionati hanno partecipato, tra la fine di novembre e dicembre, a seminari formativi.
Terranauti si conclude ora con due mostre tra Pisa e Santa Croce sull’Arno. Differenti per età e formazione, provenienza e ricerche, gli artisti hanno declinato le tematiche del progetto arrivando a formalizzazioni che, nonostante le premesse, mettono in evidenza direttrici comuni.
l tema del paesaggio e della sua percezione è affrontato in modo tutto diverso da Francesca Banchelli (1981, Montevarchi vive e lavora a Londra), Olga Pavlenko (1982, Ucraina, vive e lavora a Firenze e Kiev) e Francesca Catastini (Lucca, 1982, vive e lavora in Toscana). La prima si concentra sui luoghi di trasformazione (le vie di comunicazione), nell’accezione della mutazione del soggetto nel corso dei suoi spostamenti tra un territorio all’altro: la sua incidenza come generatore di spazio e la sua materializzazione. Olga Pavlenko presenta una serie di disegni animati che riflettono sulla ciclicità, il ripetersi e il movimento costante, ma anche sul nostro spostamento alla ricerca di un luogo migliore in cui vivere. Infine Francesca Catastini lavora sul paesaggio idealizzato, proponendo una lavoro fotografico che cita il Claude mirror, lo specchio nero convesso che veniva utilizzato, volgendo le spalle al paesaggio, dagli artisti viaggiatori e paesaggisti.
Sui tempi dell’attesa e sul valore dell’agire in contesti differenti del mondo si concentra la ricerca di Mona Mohagheghi (1981, Tehran, Iran, vive e lavora tra tra Milano e Tehran), sullo spazio e sul tempo di chi ha lasciato il proprio paese per vivere in un altro. Alexis Leandro Estrella (1991, Córdoba, Argentina, vive a Pisa) fa riferimento a fatti della storia e in modo specifico alla spedizione Thornton, uno dei primi tentativi coloniali nel continente americano promosso dei Medici e il Granducato di Toscana. Sui materiali della tradizione insistono, in maniera diversa, i lavori di Lisa Batacchi, Gabriele Dini ed Eugenia Vanni. Lisa Batacchi (1980, Firenze) lavora su un progetto a lungo termine che ha a che fare con sogni, coincidenze, maglieria fatta a mano, recupero del know how artigianale e incontri intergenerazionali, dove il privato ed il pubblico si fondono. Gabriele Dini (1985, Viareggio, vive e lavora a Londra) realizza una corda nautica – una sorta di gigantesco DNA – in paglia, di grandi dimensioni, omaggio a origini e mestieri “poveri” che caratterizzano la regione. Eugenia Vanni (1980, Siena) lavora sulle tecniche artistiche tradizionali per renderle soggetti delle opere utilizzandole in modi non convenzionali. Sul concetto di territorio/ambiente insiste il lavoro di Lek M. Gjeloshi (1987, Shkoder, Albania, vive e lavora a Firenze) e il suo intervento (sull’arte e sul processo artistico) fa intuire poeticamente la necessità di desiderare per i luoghi dell’arte e della cultura la disponibilità ad accogliere e restituire.
Terranauti#3 – sabato 14 febbraio/domenica 1 marzo – Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS, viale delle Piagge, Pisa (Pi); Villa Pacchiani-Centro Espositivo, P.zza P. P. Pasolini, Santa Croce sull’Arno (Pi)
Per informazioni:
050 99 19 845 (Pisa)
0571 30 642, 0571 38 99 53 (Santa Croce sull’Arno)
Aprirà i battenti sabato 31 gennaio alle ore 17, presso gli spazi espositivi del CentroArteModerna GAMeC, l’esposizione dal titolo Oscillazioni Contemporanee, che rimarrà fruibile al pubblico sino a mercoledì 11 febbraio compreso.
L’edizione 2015, a cura di Massimo Sbrana, cerca come di consueto di evidenziare le emergenti tendenze artistiche contemporanee, enfatizzando l’aspetto indubbiamente più interessante in ambito artistico, quello della ricerca. Al pubblico sarà offerta la possibilità di potrà di visionare numerosi lavori, stilisticamente profondamente diversi, nonché la prospettiva di incontrare un eterogeneo gruppo di artisti, quest’anno composto da tre protagionisti: Leo Filippeschi, Silvana Franco e Mauro Maritan. L’osservatore potrà interagire direttamente con gli autori, con la prospettiva di condividere le emozioni e gli spunti d’ispirazione della loro ricerca artistica.
Di seguito i cenni biografici di ciascuno degli artisti partecipanti alla corrente edizione:
Leo Filippeschi: originario di un piccolo borgo della Val di Cecina (Pi), ha frequentato l’istituto D’arte di Volterra. La sua ultima ricerca ha segnato una discontinuità con la sua carriera pregressa, quasi a rivoluzionare il suo profilo. I suoi lavori sono attualmente dominati da particolari ingigantiti di vegetazione, fino a lambire l’azione pittorica informale, realizzati su tavole in legno, dove gli strati materici assumono i connotati di una natura ancora protagonista, vivace e nostalgica insieme, nei rossi sensuali accessi di olio e acrilico, sfumati anche con l’impiego dell’aerografo, attrice enigmatica di un’indagine sottilmente simbolista attraverso il tempo e la memoria.
Silvana Franco è nata a Troia (FG) nel 1950. Dopo una breve parentesi romana, di due anni, nel 1980 si trasferisce a Genova, dove frequenta i corsi di pittura presso l’accademia ligustica di belle arti. La profonda influenza del mutare delle stagioni e del susseguirsi delle ore, nel panorama che costituisce l’ubi consistam della sua natura di donna e della sua poetica, si traduce in un alto esercizio di immedesimazione, nel quale la visione assume valori metafisici. È autrice di una singolare maniera, che procede su una sottile linea di equilibrio fra l’approccio naturalistico e l’esito informale -cui non approda interamente, poiché è sempre possibile individuare il punto, il momento, di trapasso in cui le “cose”, il dato reale, si trasformano in “idee”.
Mauro Martin è originario di Pinerolo (To), frequenta il Liceo Artistico e il Politecnico di Torino, presso il quale consegue la laurea in architettura.
L’artista nasce come pittore adepto alla corrente metafisica, realizzando opere di assoluto valore, tali da incantare per la proprietà grafica e la stupefacente qualità cromatica, intese quali vestimenta di un pensiero volto alla ricerca dell’Io sospeso tra le righe della nostra esistenza. Dopo parecchi anni dedicati all’approfondimento di una esegesi spiritualistica, da qualche anno, in veste di “curioso” ricercatore, ha voluto entrare nel mondo della fotografia artistica. Nelle donne che animano gli scatti fotografici di Mauro Martin, il senso umano (prima che figurale) della misura, di matrice classica e ancor più rinascimentale, s’impone all’osservatore in maniere preponderante.
La mostra proseguirà fino all’11 Febbraio ad ingresso libero, secondo i seguenti orari: 10-12:30/16:30-19:00 nei feriali; domenica 1 Febbraio, 17:00-19:00 (per gli altri festivi, telefonare per prenotazione) ; chiuso il lunedì.
Oscillazioni Contemporanee – sabato 31 gennaio/mercoledì 11 febbraio – CentroArteModerna GAMeC, Lungarno Mediceo 26, Pisa
Per informazioni:
www.centroartemoderna.com
+39 339 39 61 536
[email protected]
Da sabato 13 a martedì 30 settembre sarà possibile ammirare presso il salone storico della Stazione Leopolda di Pisa la mostra Illusive Glances – Sguardi Illusori di Diego Mecca.
La Stazione Leopolda è stata una delle prime stazioni ferroviarie costruite in Italia, realizzata nel 1844 dal Granduca Leopoldo II di Toscana. Successivamente, dal 1929 ha ospitato il mercato ortofrutticolo, poi trasferito altrove. A seguito del trasferimento, un ampio gruppo di associazioni elaborò il progetto per la trasformazione della struttura in centro socio-culturale. Nel 1996 sono stati avviati i lavori di restauro e ristrutturazione che hanno condotto all’attuale assetto di centro culturale, gestito da un gruppo di associazioni.
L’artista Diego Mecca, classe 1972, si è trasferito da Napoli in Toscana per seguire la famiglia e completare il proprio percorso di studi universitari presso l’Università di Pisa. La sua carriera è estremamente precoce, appena raggiunti i 17 anni, comincia a lavorare per numerose case editrici, come redattore e curatore, con numerose incursioni nell’ambito della scrittura, un’autentica passione personale, espressa attraverso racconti, fumetti, saggi, sceneggiature televisive e cinematografiche.
Diego Mecca esporrà alla Leopolda cento opere, che accoglieranno i visitatori dell’antica stazione ferroviaria come tante finestre sul frammentato e prolifico immaginario dell’artista: una raccolta di stati d’animo e folli divagazioni che cercano di cogliere ciò che osserva l’occhio interiore, utilizzando un punto di vista molto più complesso e articolato rispetto a quanto si limita a registrare la macchina fotografica. Partendo da una selezione di immagini fotografiche scattate in prima persona, l’autore introduce con un profondo senso artistico numerose tecniche espressive, spaziando dalla pittura alla scrittura, nonché ai graffiti. Il risultato di questo complesso lavoro di manipolazione sono dei quadri onirici, divertiti e divertenti, sprizzanti idee e riferimenti, che superano la percezione visiva mescolando ricordi, citazioni, impressioni, nozioni, oltre che a desideri e aspirazioni.
Con la mostra Illusive Glances, Diego Mecca compie un ritorno verso una modalità espressiva sperimentata, con risultati molto apprezzati, nella prima parte della sua carriera. Dopo quindici anni anni l’autore si rituffa con entusiasmo nell’impresa: pur essendo la tecnologia, il contesto e le attrezzature radicalmente cambiate, la voglia di narrare e stupire è rimasta la medesima.
L’inaugurazione dell’esposizione è prevista per le ore 19 di sabato 13 settembre. La mostra potrà essere visitata ad ingresso libero, dal lunedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 15 alle 19.
Diego Mecca – Illusive Glances – da sabato 13 a martedì 30 settembre compresi – Stazione della Leopolda, Piazza Guerrazzi, Pisa
Per informazioni:
050.21531
[email protected]
Fino a domenica 14 settembre sarà visibile presso Palazzo Panichi a Pietrasanta una mostra dedicata all’eclettico regista statunitense David Lynch, dal titolo A dark optimism. L’inquieto sguardo di Lynch. La mostra, resa possibile dal sostegno della Cassa di Risparmio di Lucca, è dedicata all’attività inedita e meno nota del regista, quella delle sue produzioni fumettistiche, litografiche e fotografiche. L’evento rientra nel programma d’iniziative promosse in ricorrenza del 450° anniversario della scomparsa di un altro immenso talento, Michelangelo Buonarroti. Oltre a questa cornice, l’iniziativa si inserisce anche come ponte rispetto al Lucca Film Festival 2014, previsto nel vicino capoluogo in autunno, al quale l’ospite d’onore sarà proprio David Lynch, la cui presenza sarà omaggiata con un ampio e variegato ventaglio di proiezioni.
Palazzo Panichi per l’occasione diviene quindi il palcoscenico delle visioni oniriche, gotiche, surreali e inquietanti che hanno reso immortale David Lynch presso tutti gli appassionati di cinema, con lungometraggi quali Eraserhead – La mente che cancella, Strade Perdute, Mulholland Drive ed Inland Empire – L’impero della mente, oltre ad una ricca serie di cortometraggi. Il collegamento naturale con il genio enciclopedico di Buonarroti deriva dalla sua arte “poligrafica”, che abbraccia la regia cinematografica e televisiva, la scrittura ed il fumetto, il design e la moda, la pittura e la scultura, la fotografia e la litografia.
Tra i contributi omaggiati dalla mostra, ve ne sono alcuni in chiaro riferimento alla sua celeberrima attività di regista, come ad esempio una serie fotografica dal titolo “Women and Machines”, costituita da 17 opere, scattate da Lynch a fine 2013 nell’atelier Idem, dove ha anche stampato la suite di litografie realizzate a partire dal 2007. La scoperta della tecnica litografica da parte del regista ha visto una fruttuosa produzione di oltre 200 opere, documentata anche in un video, fruibile durante il percorso della mostra, che rappresenta proprio tale leggendario luogo, presso il quale a partire dall’anno di fondazione, il 1880, hanno sperimentato vari tra i principali protagonisti dell’arte del XX secolo, da Picasso a Giacometti, da Matisse a Cocteau, da Chagall a Dubuffet e Braque, solo per citarne alcuni.
Tra le attività poligrafiche di cui sopra, a completamento di quanto il regista non riesce ad esprimere sul grande schermo, non si può non soffermarsi su quella di fumettista, tra le serie più note, “The Angriest Dog in the World”, pubblicato dal 1983 al 2003 su varie testate giornalistiche tra cui L.A. Reader, Creative Loafing, New York Press. Oltre alla sua nota attività di sceneggiatore, si segnala anche quella meno nota di scrittore: tra i suoi libri non si può non ricordare quello con Mark Frost e Richard Saul Wurman “Welcome to Twin Peaks”. Inoltre musicista, compositore e cantante (il primo album da cantante e musicista è del 2011, “Crazy Clown Time” e del 2013 il secondo “The Big Dream”, dove compare una cover di “The Ballad of Hollis Brown” di Bob Dylan; tra le collaborazioni spicca quella con la cantante svedese Lykke Li), pittore (fortemente debitore dell’opera di Francis Bacon per sua stessa ammissione, come si evince da mostre come quella ospitata dalla Fondation Cartier di Parigi nel 2007 “Air is on Fire”, con opere disegnate e dipinte su tovaglioli di carta, scatole di fiammiferi, oltre ai “classici” quadri tridimensionali). È proprio la fotografia ad aver accompagnato l’evoluzione poetica di Lynch a partire dal 1980, con l’acquisto della sua prima macchina fotografica -una Canon Eos 1- a ridosso dell’inizio delle riprese di The Elephant Man, uno dei suoi più famosi lungometraggi. Negli ultimi anni la fotografia ha assunto nella poetica di Lynch una sua autonomia espressiva rispetto alla sua produzione cinematografica, come può essere testimoniato anche dalle recenti mostre, “The Factory Photographs” presso la The Photographers Gallery di Londra e “Small Stories” alla Maison Europèen de la Photographie a Parigi.
La mostra ospitata a Pietrasanta, in anteprima nazionale, abbraccia due temi ricorrenti e ricorsivi nell’universo lynchiano, quello della figura femminile, colta nel suo potere evocativo, valorizzata nel suo elemento creatore e esposta nel suo versante ammaliante e quello della macchina, nella sua doppia valenza di strumento di creazione e distruzione.
A dark optimism. L’inquieto sguardo di Lynch – fino al 14 settembre compreso, ore 19-24 – Palazzo Panichi, Piazza del Duomo, Pietrasanta- ingresso gratuito
Per informazioni:
0584 792655
[email protected]
Fino al 19 settembre sarà possibile ammirare presso il Blu Café – Lo spazio del gusto a Pisa l’esposizione dell’artista Luca Scopetti in arte “Alangrime”, dal titolo “MarMellata – Touch me baby“. Il denominatore comune della serie di opere è il riferimento al “mare” e all’ambiente acquatico.
Luca Scopetti si appassiona alla fine degli anni Novanta ai graffiti e persegue da allora un originale metodo di sperimentazione, che ha come punto focale “l’essere”, le sue nevrosi, i suoi sogni, le sue visioni, la quotidianità. “Il passaggio al mio stile odierno è stata la conseguenza di un periodo intenso di live painting e del mio bisogno personale di riscoprire quell’arte sui muri che mi aveva emozionato così tanto quando avevo 14 anni”, racconta. Partendo da questo, in pochi anni, Luca Scopetti si dedica alle forme simboliche, contestualizzandole nella quotidianità e servendosi per questo di tutte le tecniche artistiche assorbite nel corso degli anni collaborando con vari artisti.
Se le prime opere erano focalizzate solo ed esclusivamente su un mix di nasi occhi e bocche intersecati, in seguito l’artista è andato oltre, giocando più sugli spazi, andando a ingrandire il quadro, a far vivere il mio simbolo mixandolo con le architetture, dandogli le abitudini ( quotidianità) i sentimenti, rendendo l’opera molto più umana.
La mostra chiude il ciclo denominato “Mostre emergenti”, ospitate dallo spazio nell’anno corrente, che ha visto alternarsi sin da maggio una notevole successione di artiste ed artisti. Sono infatti stati ospitati agli interni dello spazio, in ordine anticronologico: lo stile egocentrico ed esplosivo di Alangrime, i paesaggi dell’anima di china e colore di Ilenia Rosati, la sticker-arte di Stelleconfuse, i tattoo autoironici di Massimo Casalini, l’instancabile uniposca di Massimo Pasca, gli infiniti tratti di biro di Antonio Cecchi, per finire con il volo di gru-origami di Martine-Atelier Doré, in uno spiazzante ciclo di rappresentazioni originali ed aconvenzionali.
Talvolta le opere sono state affiancate da live paintings e performance teatrali (come ad esempio quella della Policardia del Teatro Verdi) a rendere possibile un metaforico “quinto ponte” cittadino tra le opere di artisti di fama internazionale, esposte all’interno del complesso museale di Palazzo Blu, e l’arte emergente, giovane ed in continua evoluzione proposta proprio di fianco, nella sede del Blu Café. Le rappresentazioni hanno visto un’ampia ed interessata partecipazione nel corso delle serate artistiche a cura di Giada Fedeli. La rassegna sposa pienamente l’intento dello spazio, ossia quello di offrire la continuità nella fruizione degli spazi e dell’offerta culturale anche nel mese di agosto. Anche quest’ultima esposizione sarà accompagnata tutti i giorni da un aperitivo con buffet a partire dalle ore 18.00, seguito dalla cena, per la quale è disponibile un ampio e raffinato menù.
L’evento successivo, in programma fino a fine ottobre ha per titolo “Aspettando Modigliani” prevede un’importante esposizione, con le opere di Lara Leonardi, nonché la partecipazione di ospiti noti, musicisti e cucina a tema, in anteprima della prossima attesissima mostra a Palazzo Blu.
Ingresso libero.
MarMellata – Touch me baby – fino al 19 settembre – Blu Café, Lungarno Gambacorti, Pisa
Per informazioni:
https://www.facebook.com/BLUspaziodelgusto
La ventinovesima edizione del Metarock Quality POPular Festival 2014, in scena dal 4 al 7 settembre in Piazza dei Cavalieri a Pisa, vanterà la presenza di un ospite speciale, Caparezza. L’esibizione dell’istrionico rapper pugliese farà d’apertura alla rassegna giovedì 4 settembre.
Michele Salvemini – in arte Caparezza – (il suo nome d’arte in pugliese significa “Testa riccia”) esordisce nella musica come Mikimix con “Donne in minigonne”, nel 1996. Nel 1997 partecipa a Sanremo con il brano “E la notte se ne va”, ma è soprattutto con “Fuori dal tunnel” che Caparezza ottiene riconoscimenti e successi. Utilizzata come sigla del programma TV Zelig, la canzone diventa uno dei tormentoni del 2004.
Il cantautore, originario di Molfetta, noto per le sue canzoni legate alla propria terra e all’impegno politico, presenterà per l’occasione il suo sesto album, dal titolo “Museica”. Il nome deriva da una commistione di parole: “musica”, “museo” e “sei” -trattandosi appunto del sesto album dell’autore. Il riferimento al museo non è affatto casuale, in quanto ciascun componimento ha avuto come spunto una nota opera pittorica. L’album, registrato proprio a Molfetta, oltre che con la collaborazione dei componenti classici del gruppo, ha visto il contributo di un ampio ventaglio di musicisti e musiciste, oltre al mixaggio ad opera di Chris Lord-Arge, negli studi di Los Angeles.
La raccolta, composta da una canzone d’entrata, nella quale l’artista intrattiene un’ipotetica fila di persone dinnanzi al museo, e da una di uscita, riassuntiva del percorso e che, sempre nella metafora del museo, stimola gli avventori ad un nuovo giro, contiene diciotto tracce. Tra i brani, il primo singolo estratto è “Non me lo posso permettere” ispirato al dipinto “Three Studies of Lucian Freud”, venduto all’asta per oltre 140 milioni di dollari. L’episodio fa da spunto al titolo della canzone. Il successivo “È tardi” fa riferimento a “La persistenza della memoria”, il noto quadro di Dalí raffigurante orologi molli, in liquefazione, che offre al rapper la traccia per una riflessione sul tempo. Infine, l’ultimo singolo estratto, “China town”, una ballata, quasi malinconica, è collegato al quadro “Quadrato nero” di Kazimir Severinovič Malevič. Per l’autore si tratta di una dichiarazione d’amore verso l’inchiostro, ossia “la china”. Altri brani componenti l’album sono ad esempio, “Avrai ragione tu” (Ritratto) ispirato al noto graffiti “My God, Help Me to Survive This Deadly Love” dell’artista russo Dmitri Vrubel, dipinto sui resti del muro di Berlino nel 1990, e “Figli d’arte”, con riferimento al quadro “Saturno che divora i suoi figli” del Goya, nel quale si immedesima nel figlio di una star, che non ha tempo da dedicargli, perché troppo impegnato tra fans e palco.
Per l’acquisto dei tagliandi: http://metarock.it/prodotto/biglietto-caparezza-4-settembre-2014/ (posto unico a 18 euro)
La chiusura dei cancelli è prevista per le ore 18:30, inizio concerto con band d’apertura alle ore 19. Esibizione di Caparezza ore 21.
Caparezza al Metarock Quality POPular Festival 2014 – giovedì 4 settembre, Piazza dei Cavalieri Pisa
Per informazioni:
http://metarock.it
Si inaugurerà sabato 31 maggio 2014 alle ore 18,00 presso la GAMeC CentroArteModerna di Pisa la mostra “Miti e Saltimbanchi. L’immaginario Eroico di Sandro Arduini”.
Sandro Arduini è nato a Fortezza (BZ) nel 1940, si diploma come Maestro d’arte presso l’Istituto d’Arte di Napoli e frequenta a Roma l’Accademia di Belle Arti nella facoltà di scenografia. Nel 1965 intraprende l’attività d’insegnante. La sua attività artistica si delinea più concretamente dal 1963 con diverse mostre personali e collettive. Nel 1981 entra a far parte dell’Officina Culturale 77, costituitasi all’Aquila. Due anni dopo, sempre nel capoluogo abruzzese, è uno dei fondatori del gruppo artistico “Prometeo”. Nell’anno 2000 aderisce al gruppo d’arte “ Saturnino Gatti “ a L’Aquila. La mostra “Miti e saltimbanchi” raccoglie le numerose opere di pittura di Arduini, autore, fra l’altro di Murales e sculture realizzate in spazi pubblici e privati.
La mostra “Miti e saltimbachi” ha ricevuto il patrocinio di: Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Provincia dell’Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Comune dell’Aquila e proseguirà fino all’ 11 Giugno 2014 con ingresso libero. Orari: 10-12,30/16,30-19,00 (feriali); Domenica 1 Giugno 2014 17,00-19,00 (festivi telefonare); chiuso lunedì mattina.
Miti e saltimbanchi – inaugurazione sabato 31 maggio ore 18.00 – Lungarno Mediceo 26, Pisa
Per informazioni:
www.Centroartemoderna.com
+39 3393961536
[email protected]
Il nuovo spazio espositivo di Pisa, Passaggi, sarà inaugurato sabato 10 maggio alle ore 18.00 dalla personale artistica di Sabrina Mezzaqui in dialogo con la poetessa Antonella Anedda. La mostra, dal titolo “Una forma d’attenzione”, nasce dal sodalizio artistico fra Sabrina Mezzaqui, un’artista appassionata di libri, e Antonella Anedda una poetessa profonda conoscitrice delle arti visive. Ritagliare, ricomporre e restituire schegge di vita, frammenti di pensieri e di visioni è una caratteristica che le accomuna e che ha dato origine a questa mostra che unisce arte, poesia e letteratura.
Nello specifico “Una forma d’attenzione” si ispira a tre libri: “Che tu sia per me il coltello”, di David Grossman, “E disse”, di Erri De Luca e alcune liriche di Antonella Anedda contenute nella sezione “Cucire” di “Salva con nome”. In “Che tu sia per me il coltello” Sabrina Mezzaqui ha ritagliato dalle pagine del libro di Grossman tutti gli spazi bianchi tra le linee di testo, in modo da far emergere l’accumulo delle parole, il loro groviglio e spessore. L’opera “E disse” traduce il racconto di Erri De Luca basato sulla scrittura dei dieci comandamenti sul monte Sinai in una montagna composta da strisce di testo del libro, ai piedi della quale poggiano dei tappetini di preghiera ricamati con citazioni tratte dal testo. “Cucire” è legato a doppio filo a un dialogo con Antonella Anedda, di cui l’artista ricama alcune poesie con la sua calligrafia.
Sabrina Mezzaqui ha definito la sua arte “una forma di attenzione”, riferendosi al contatto che si stabilisce con il pubblico quando si condivide una certa sensibilità, un’attitudine dello sguardo. Anche questa mostra unisce gli sguardi e le voci di due sensibilità affini, pur nella loro diversità. Antonella Anedda è una saggista, scrittrice e poetessa di origini sarde, e ha collaborato con “Poesia”, “Nuovi Argomenti” e “il Manifesto”.
Passaggi, nel cuore del centro di Pisa, è uno spazio dedicato all’arte contemporanea, concepito come una galleria ma anche un contenitore di progetti e di incontri ed è diretto dalla docente ed esperta d’arte Simona Vassallo. Passaggi nasce dal desiderio di creare a Pisa un luogo di esposizione, produzione e riflessione sull’arte contemporanea, aperto al dialogo con istituzioni pubbliche e private, a scambi tra realtà locali e internazionali.
La mostra proseguirà fino al 19 luglio con il seguente orario: martedì-sabato 16.00-20.00 e su appuntamento.
Dopo l’inaugurazione, alle 20.00, verrà offerto un aperitivo presso l’adiacente libreria Ubik.
Ingresso libero.
Una forma d’attenzione – sabato 10 maggio ore 18.00 – Paesaggi contemporanei, via Garofani 14, Pisa
Per informazioni:
[email protected]
www.passaggiartecontemporanea.it
Sabato 10 maggio a Pontedera il Centrum Sete Sóis Sete Luas rende omaggio alle tradizioni dell’Istria con un doppio appuntamento: alle 21.30 la vernissage di pitture e ceramiche “Istria” di Fulvia Zudič e, a seguire, alle 22.00, il musicista Rudi Bučar si esibirà in un concerto folk istriano. L’evento è organizzato con il sostegno del Comune di Pontedera e del Comune di Pirano e rappresenta l’occasione per conoscere la cultura slovena da un punto di vista privilegiato: quello dell’arte e della musica.
Entrambi gli artisti protagonisti della serata, Fulvia Zudič e Rudi Bučar, sono originari della Slovenia e sono espressione della vivace cultura multietnica in cui sono nati e cresciuti. Nata a Capodistria nel 1961, Fulvia Zudič si laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1987 con il Prof. Plessi. Socialmente impegnata dal 1996 presso la Comunità degli italiani di Pirano “Giuseppe Tartini” quale organizzatrice di eventi culturali, vive ed opera a Sicciole ed a Pirano, dove accanto alla pittura si dedica all’illustrazione, alla ceramica, alla moda e dal design, alla costumografia ed alla scenografia. La sua creatività si esprime nella ricerca di linee decise, ora diagonali ora verticali, rifuggendo dall’astrattismo per ricreare la plasticità del visibile.
Cresciuto a suon di rock, Rudi Bučar inizia un intenso lavoro di ricerca sul folk istriano, che lo porta a pubblicare, con successo di critica e pubblico, ben quattro album costruiti intorno a questo genere musicale. I suoi testi sono segnati da ritmi folk e sottofondi multietnici, capaci di avvincere e coinvolgere il pubblico. È di quest’anno la sua ultima fatica discografica, nella quale ripropone temi della tradizione e nuove composizioni.
L’evento costituisce una delle tappe del programma 2014 del Festival Sete Sóis Sete Luas, una rete culturale di 30 città di 13 Paesi – Brasile, Capo Verde, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Tunisia – che privilegia relazioni vive e dirette con i piccoli centri e con gli artisti. Promotore di turismo culturale, il Festival può essere seguito dal pubblico nelle varie fermate del suo viaggio nel mondo lusofono e mediterraneo.
La mostra di Fulvia Zudič proseguirà presso il Centrum Sete Sóis Sete Luas dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, e il sabato dalle 14.30 alle 18.30.
L’inaugurazione e il concerto del 10 maggio sono ad ingresso libero.
Notte istriana: mostra e concerto – sabato 10 maggio ore 21.30 – Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera, viale Rinaldo Piaggio 82 – Pontedera (Pisa)
Per informazioni:
[email protected]
www.7sois.eu
tel. 0587.731532
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Dall’8 febbraio fino al 4 marzo è esposta a Pisa, presso l’eco-concept I Pazzi, la mostra dedicata alla Terra di Hector&Hector. La mostra esplora la terra come spazio geometrico e formale, soffermandosi sui miti, sulle figure arcaiche e i rapporti con l’arte celtica e etrusca. Lo scopo è far vivere allo spettatore un ideale viaggio nel tempo, quasi si trattasse di mappare l’arte per le generazioni future. In mostra segni grafici e rupestri dell’artista, tutti dedicati alla dimensione della terra, che da sempre porta impressa la traccia della passione della specie umana per l’arte.
Hector&Hector risiede a Pisa, ma svolge la sua attività tra Italia, Ungheria, Francia e Inghilterra. Autodidatta, nato intorno agli anni sessanta, ha al suo attivo oltre 50 mostre personali. Collabora con diverse Gallerie e nel 1987 ha anche fondato una piccola casa editrice con gestione familiare. Per anni è stato presente tutti i mesi sulle testate di Arte Mondadori, Arte In, Flash Art, Giornale dell’Arte Allemandi.
Come artista, Hector & Hector ha composto un manifesto per rendere l’arte libera dall’omologazione seriale. Secondo Hector & Hector non si dovrebbero riconoscere gli autori dalle loro immagini, ma dalla firma, che è espressione di libertà assoluta di ricerca, di nuovi linguaggi, materie prime, forme geometriche o alfanumeriche, tutte azioni non legate al puro gesto meccanico di riempimento tele. Con questo spirito Hector & Hector ha fondato a Toulon nel 2009 il “Gruppo 50” e negli anni successivi ha lavorato a un manifesto in difesa dell’arte ispirato al motto di Eraclito “tutto scorre”, “La New Word Art”.
La mostra è a ingresso libero.
La mostra “Terra” di Hector & Hector – dall’8 febbraio al 4 marzo – presso l’eco concept art shop “iPazzi” di piazza San Paolo all’Orto – Pisa
Informazioni
Tel: 345 6319896
www.ipazzi.it
Arriva mercoledì 12 febbraio a La Città del Teatro di Cascina (Pisa) per interpretare “La carne del marmo”, Alessio Boni, apparso di recente in tv nella fiction “L’ingegnere” e noto al grande pubblico per la sua partecipazione a “La meglio gioventù”, “Guerra e pace”, “Caravaggio” e “Le cime tempestose”.
“La carne del marmo” esplora il mondo e l’immaginario di Michelangelo Buonarroti e il suo rapporto intimo con la materia da cui scaturisce l’opera d’arte. Un viaggio visionario e appassionato tra musica, danza, arti visive e parola, diretto da Alessio Pizzech. “La carne del marmo” si basa su un percorso drammaturgico tra i sonetti di Michelangelo. Nel corso della rappresentazione sarà così possibile approfondire la isolata e geniale di Michelangelo, artista omosessuale che rivendica con forza la propria originalità di fronte al mondo.
Alessio Boni inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo nel 1988, a teatro e nei fotoromanzi, per concentrarsi poi sul teatro. Dopo alcuni ruoli minori in fiction e film, nel 1998 è protagonista della miniserie tv La donna del treno, diretta da Carlo Lizzani, ma raggiunge la popolarità quando è il protagonista, insieme a Valentina Chico, di Incantesimo (1998-2001). La svolta arriva nel 2003 con La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana con Luigi Lo Cascio e Fabrizio Gifuni. Vincitore di numerosi premi, ottiene il Nastro d’argento come miglior attore protagonista nel 2004.
Si definisce un attore perché “la recitazione completa la formazione di un uomo. Un attore deve interpretare la vita e per fare ciò deve conoscere, sperimentare, sensibilizzarsi agli eventi della natura, saper ascoltare e guardare, insomma accogliere tutte le esperienze che la vita può offrirgli; immagazzinare tutto questo nel suo subconscio per poi usarlo nell’espressione della sua arte”.
Alessio Pizzech è nato a Livorno nel 1972 e ha frequentato l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma e la Scuola Europea per l’Arte dell’attore. Dirige rappresentazioni di teatro, prosa e lirica.
In occasione della prima de “La carne del marmo” a Cascina, mercoledì 12, alle 18.30, prima dello spettacolo, Alessio Boni e il regista Alessio Pizzech incontreranno il pubblico nel ridotto del teatro insieme al giornalista Andrea Ciommiento. Ingresso libero.
Biglietti per la rappresentazione da 18.00 a 10.00 EUR.
“La carne del marmo” – mercoledì 12 febbraio ore 18.30 (incontro con il regista e l’attore) e ore 21.00 (spettacolo) – La Città del Teatro, Via Toscoromagnola 656, Cascina 56021 – Pisa
Per informazioni:
tel. 050 3144886
[email protected]